I contagi continuano ad aumentare – oggi quelli nuovi sono oltre 10 mila – e il Dpcm di mercoledì è già superato. Per questo il governo sta pensando a un’ulteriore stretta, che stavolta rischia d’impattare in maniera ben più invasiva sulla vita dei cittadini. Se ne parlerà nella riunione del Consiglio dei ministri. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un coprifuoco alle 22 in funzione anti-movida, ma non si esclude nemmeno il ritorno alla didattica a distanza per le scuole superiori. Possibile, inoltre, una nuova chiusura di palestre, parrucchieri, barbieri, centri estetici, cinema e teatri.
“Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d’intesa con le Regioni”, ha detto il capo delegazione Pd al governo, Dario Franceschini.
Stando a quanto riporta Il Corriere della Sera, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, vorrebbe evitare a tutti i costi un nuovo lockdown, fosse anche di sole due settimane. Ma, sulla scorta di quanto sta accadendo nel resto d’Europa – a cominciare dalla Francia – la strada del coprifuoco potrebbe essere più praticabile.
La misura che riguarda la scuola, invece, rischia d’incontrare maggiori resistenze. La chiusura degli istituti in Campania ha già indotto alla protesta la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che continua a ribadire come non sia l’ambiente scolastico quello in cui più facilmente avvengono i contagi. Piuttosto, la ministra pentastellata propone di estendere lo smart working per decongestionare i mezzi pubblici, dove il virus – in condizioni di sovraccarico dei mezzi – si diffonde con efficacia molto maggiore.
Intanto, Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, smentisce le voci secondo cui il Cts starebbe facendo pressioni sul governo affinché vari misure più stringenti: “Non solo: in realtà, nessuno nell’esecutivo ci ha dato, al momento, l’indicazione di discutere su ulteriori interventi. Stiamo pensando di convocare una riunione del Cts nelle prossime ore ma nessuno ci ha chiesto nulla né noi abbiamo chiesto nulla”.
Anche l’ipotesi del coprifuoco è stata smentita dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, anche se con scarsa convinzione: “In questo momento a me non risulta – ha detto ai microfoni di RaiNews24 – Ma non significa che non possa essere uno dei punti della discussione tra ministro, presidente del Consiglio e ministro degli Interni. Certamente, per molte persone l’allarme va dato perché così ne derivano comportamenti virtuosi. Io ritengo che i comportamenti debbano essere ispirati alla razionalità: abbiamo l’esigenza di convivere con il virus, non di creare uno stato in cui diventa tutto impossibile. Questo produce gravi danni, anche alla salute”.