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Governo, tagli del 15% alle missioni militari nel secondo semestre

Il Consiglio dei ministri ha approvato stamane il rifinanziamento per il periodo luglio-dicembre – I fondi diminuiscono da 810 a 694 milioni – Solo per la Libia si passa da 142 a 58 milioni – La Russa: “Non abbiamo diminuito neanche di una virgola la sicurezza dei nostri militari” – Calderoli: “Entro l’anno 2mila uomini a casa”.

Governo, tagli del 15% alle missioni militari nel secondo semestre

Meno soldi ai militari italiani in giro per il mondo. Il Governo ha approvato il decreto per il rifinanziamento delle missioni nel secondo semestre dell’anno, riducendo i fondi del 15% rispetto ai primi sei mesi del 2011. Lo hanno annunciato i ministri Ignazio La Russa e Roberto Calderoli al termine del Consiglio dei ministri di questa mattina. Si è trovato quindi un compromesso rispetto alle posizioni della Lega, apertamente ostili agli impegni militari italiani all’estero.

“Abbiamo ottenuto un risparmio di circa il 15% grazie a questo piano di riduzioni – ha spiegato il ministro della Difesa -, ma non abbiamo diminuito neanche di una virgola la sicurezza dei nostri militari”. Nel primo semestre dell’anno sono stati spesi 810 milioni di euro, mentre per il periodo luglio-dicembre i fondi stanziati ammontano a 694 milioni. In particolare, i primi tre mesi della missione in Libia sono costati all’Italia 142 milioni di euro, mentre per il secondo trimestre i costi sono stati ridotti a 58 milioni.

Il ministro della Semplificazione ha aggiunto che, dei 9.250 militari italiani attualmente impegnati all’estero, “2.078 uomini entro fine anno rientreranno a casa”. Mille di loro sono impegnati nella missione in Libia. Calderoli ha sottolineato che il ministro della Difesa presenterà entro l’anno il piano per “un’ulteriore razionalizzazione della spesa e riduzione dei contingenti” presenti all’estero.

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