Lo “sblocca-Italia” andrà al Consiglio dei ministri del 31 luglio, anche se non sarà ancora, molto probabilmente, nella sua forma definitiva. Si tratterà di un pacchetto di misure su infrastrutture e rilancio dell’ediliza che darà, nelle intenzioni di Renzi e del Governo, una spinta decisiva alla crescita dell’economia, ancora alle prese con segnali controversi.
Si tratterà di un intervento a 360 gradi, che convolgera l’accelerazione sui fondi Ue, ma anche le semplificazioni radicali per l’edilizia privata, e ancora: la riprogrammazione della legge obiettivo, il finanziamento immediato di un numero ristretto di grandi opere, la riforma dei porti, l’approvazione (forse con Dpcm) del piano aeroporti e numerosi altri provvedimenti.
Uno dei focus del decreto è proprio il capitolo delle semplificazioni per l’edilizia privata. Matteo Renzi, a dispetto delle difficoltà normative registrate in passato, punta a compiere un intervento radicale, che parta dal regolamento edilizio standard per tutti gli 8mila comuni, con un impatto di omogeneizzazione notevole sullo spezzatino normativo attuale.
In questo capitolo del provvedimento figurano, poi, l’accelerazione dei permessi di costruire e il potenziamento degli “sportelli unici” per l’edilizia in ambito comunale. Si lavora, inoltre, ad alcune modifiche al funzionamento delle conferenze di servizi (con il rafforzamento dei poteri sostitutivi) e alla riduzione del perimetro di intervento delle Sovrintendenze, con l’esclusione dei piccoli e piccolissimi lavori che costituiscono il 70% del totale.