Il Consiglio dei ministri che si riunirà oggi alle 12 esaminerà due decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri con i “criteri di privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione” detenuta dal ministero dell’Economia nel capitale di Poste Italiane e Enav. Lo rende noto Palazzo Chigi in una nota.
Il mese scorso, dopo la presentazione del Def, Il ministro Padoan aveva assicurato che la privatizzazione di Poste ed Enav era “in fase avanzata” e che il Governo si sarebbe impegnato ad andare avanti “su questa strada”, che stima possa valere 12 miliardi solo per quest’anno: “Le privatizzazioni continueranno – aveva detto Padoan -. La discesa del rapporto debito-Pil inizierà a vedersi presto e accelererà via via che la crescita prenderà forza. Sostenere la crescita è il modo migliore per abbattere il debito”.
Secondo quanto emerge dalla bozza del Piano Nazionale delle Riforme, allegata al Def, i proventi derivanti dalle privatizzazioni ammonteranno a circa 12 miliardi nel 2014. Gli introiti, si legge, saranno utilizzati per ridurre il debito pubblico. E anche nel 2015, 2016 e 2017 i ricavi saranno di circa 10-12 miliardi annui, pari a circa lo 0,7% del Pil.
Il governo dovrebbe mettere sul mercato il 40% di Poste Italiane (valutato nei mesi scorsi tra i 4 e i 5 miliardi) e il 49% dell’Enav, la società a cui lo Stato ha affidato la gestione e il controllo del traffico aereo civile in Italia, un’operazione che potrebbe valere un altro miliardo di euro.