Dopo la giornata di consultazioni lampo al Quirinale tra il presidente rieletto Giorgio Napolitano e le delegazioni dei partiti, è atteso per oggi l’annuncio del nuovo Governo: il favorito per la presidenza del Consiglio, al momento, sembra essere Giuliano Amato che, secondo il capo dello Stato, possiede due requisiti assolutamente necessari in questo momento: “grande esperienza ed efficacia”, nonostante “qualche problema di consenso nell’opinione pubblica”. Alle spalle del dottor Sottile spunta forte anche il nome di Enrico Letta.
Le quotazioni di Matteo Renzi, che sembravano alte in mattinata, sono andate via via scemando nel corso della giornata. Sul nome del sindaco di Firenze pesano soprattutto una certa mancanza di esperienza e il no di Silvio Berlusconi, oltre che la mancata coesione del Pd, che non ha espresso nessun chiaro endorsement, sulla sua candidatura.
Si va dunque verso un Governo di larghe intese, sostenuto, oltre che dal Partito democratico, anche da Pdl e Scelta Civica. Irremovibili sulla loro decisione di stare all’opposizione gli altri partiti. Il Movimento 5 Stelle, per bocca dei suoi capigruppo Crimi e Lombardi, ha ribadito la propria posizione: “Siamo noi l’unica opposizione del Paese ma valuteremo caso per caso”. Fermo anche il no di Nichi Vendola e Sel “a qualsiasi esecutivo abbia un blocco berlusconiano al suo interno”. Anche la Lega rimarrà fuori dal Governo, ma otterrà, nel caso di un governo guidato da Amato, la presidenza del Copasir. Fuori dall’esecutivo anche Fratelli d’Italia.
Intanto, in attesa del conferimento dell’incarico, iniziano a circolare i primi nomi per i ministri: per il Tesoro si parla di Fabrizio Saccomanni, mentre per gli Esteri sarebbe una corsa a due tra Monti e D’alema. Verso la riconferma Milanesi agli Affari europei e Cancellieri agli Interni.
La base programmatica del lavoro del nuovo esecutivo sarà con tutta probabilità il lavoro dei Saggi. I temi più urgenti sono affrontare l’emergenza economica e sociale e varare la riforma della politica.