Il Governo esclude nuovi prelievi sulle cosiddette pensioni d’oro ma medita novità per chi vorrà andare in pensione prima con trattamenti inferiori. Nuovi prelievi sulle pensioni più alte “non sono in agenda” afferma con nettezza il consigliere economico del premier, Yoram Gutgeld.
Ma novità sulle pensioni sono allo studio del Governo. E’ lo stesso Gutgeld a rivelarlo al “Corriere della sera”. La più rilevante riguarda la possibilità di “pensionare anticipatamente un lavoratore con un trattamento inferiore a quello che gli spetterebbe”. In questo modo, con un sistema previdenziale che è ormai contributivo e che ti dà pensioni in base ai contributi che hai versato, non si aumenterebbe la spesa pubblica perché l’anticipo di pensione sarà recuperato dopo “con un rimborso a rate”.
Per una novità del genere occorre però il placet dell’Unione europea e il governo Renzi è intenzionato a chiederlo.
Nella conferenza stampa di fine anno il premier Renzi, che poi ha incontrato il nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri, ha escluso stravolgimenti della riforma Fornero, che potrebbe tuttavia ricevere qualche ritocco nel segno di una maggior flessibilità in uscita ma senza aggravi per la spesa pubblica. Va in questa direzione l’emendamento alla Legge di Stabilità approvato dal Parlamento che esclude penalizzazioni per chi va in pensione con 42 anni di anzianità contributiva prima di aver compiuto i 62 anni d’età.
Entro febbraio dovrebbe scattare infine la riforma della governance dell’Inps allo scopo di renderla più snella e più funzionale.