Entro 48 ore il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nominerà un governo neutrale e come da tradizione è già partito il totonomi. L’attesa è per giovedì.
L’esecutivo neutrale traghetterà il Paese verso le elezioni anticipate a luglio o in ottobre o, in alternativa, resterà in carica per consentire ai partiti di trovare quell’accordo che non sono riusciti a mettere insieme dal 4 marzo ad oggi ma che, nelle speranze del Quirinale, potrebbe essere favorito da un esecutivo di garanzia e di servizio.
Dopo tre giri di consultazioni falliti e nonostante i No del Movimento 5 Stelle e della Lega, il Capo dello Stato ha deciso infatti di prendere la situazione in mano prima che l’incertezza politica cominci davvero a danneggiare pesantemente l’Italia. Le prime avvisaglie si cominciano a vedere già oggi in Borsa. D’altronde, a prescindere dalla contrarietà dei leader a figure “tecniche”, le varie forze politiche non gli hanno lasciato molta scelta, tant’è che nel corso dell’incontro al Quirinale con le delegazioni di Juve e Milan, finaliste di Coppa Italia, il presidente della Repubblica ha utilizzato una metafora calcistica per descrivere la sua posizione: “Saluto gli arbitri, miei colleghi: un arbitro può condurre bene la partita se ha un certo aiuto di correttezza dai giocatori”.
Ma chi sarà il Premier che guiderà il governo neutrale voluto dal presidente Mattarella? Sul tavolo, come da tradizione, ci sono parecchi nomi, ma a guidare la volata sembrano esserci tre figure e la novità fondamentale è che si tratta di tre donne: Elisabetta Belloni, che risulta in pole position, Marta Cartabia e Lucrezia Reichlin. Per la prima volta nella storia dunque, l’Italia potrebbe avere presto un premier donna.
Belloni, 60 anni, è la prima donna segretario generale della Fernesina, Cartabia è la più giovane invece vicepresidente della Corte Costituzionale (ha 54 anni), nominata nel 2014 dall’ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano. L’economista Lucrezia Reichlin è docente di Economia alla London Business School e direttrice generale alla Ricerca alla Bce.
Tra gli uomini, in pole position, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero anche il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi e il giurista Sabino Cassese. Dovrebbe essere proprio Rossi il nuovo ministro dell’Economia, l’uomo chiamato a disegnare la nuova manovra economica pe evitare che scatti l’aumento dell’Iva e per evitare l’esercizio provvisorio di bilancio.
Nella rosa dei nomi anche il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, l’ex rettore dell’Università Bocconi, Carlo Cottarelli, ex mister spending review, Guido Tabellini, già Rettore della Bocconi e Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca europea degli investimenti (Bei).
Nel toto-Premier entra a gamba tesa anche l’Istat con l’ex presidente Enrico Giovannini (ministro del Lavoro del Governo Letta) e con l’attuale numero uno Giorgio Alleva.
(Ultimo aggiornamento: 17.06 dell’8 maggio)