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Governo Meloni: spunta il ministero dell’Energia. A guidarlo potrebbe andare Paolo Scaroni, ex Ad Eni

Imagoeconomica

Le trattative per il nuovo governo Meloni, il primo di Destra e guidato da una donna, proseguono a ritmo serrato. Un vertice di FdI con Lega e FI dovrebbe avvenire nelle prossime ore per superare i contrasti, ancora molto accesi, sui nomi dei ministri e sulle poltrone chiave (primo su tutti: il Tesoro) e dei presidenti delle Camere. E spunta l’ipotesi di un ministero dell’Energia: a guidarlo potrebbe essere l’ex Ad Eni Paolo Scaroni.

Governo Meloni: vertice di maggioranza sui nomi, tempi stretti

Giorgia Meloni continua a dire che vuole un governo con ministri di qualità, nomi inattaccabili in grado di convincere l’Europa e il consesso internazionale sul fatto che l’Italia guidata dalla Destra è affidabile. I contrasti tra i partner tuttavia sono ancora accesi. E il tempo stringe: il 13 ottobre giovedì è previsto il voto parlamentare sui presidenti di Camera e Senato, la premessa per consentire al presidente Sergio Mattarella di avviare le consultazioni. Le previsioni, al momento, sono che il nuovo esecutivo possa vedere la luce non prima del 21 ottobre quando Mario Draghi tornerà dal Consiglio Ue, l’ultimo al quale parteciperà da presidente del Consiglio. Successivamente, ci sarà la cerimonia della campanella e il cambio della guardia a Palazzo Chigi.

Nel toto ministri spunta Paolo Scaroni per il ministero dell’Energia

Nel capitolo cruciale dei ministeri economici Giorgia Meloni sembra intenzionata a cambiare il meno possibile ministeri e deleghe in modo di semplificare e accorciare i tempi per l’insediamento dei nuovo governo. Tuttavia spunta una novità che sarebbe in corso di valutazione: quella di istituire un ministero dell’Energia. Oggi la delicata e complessa materia dell’energia è affidata con delega al ministero della Transizione Ecologia, prima del governo Draghi era il ministero dello Sviluppo a governare la materia. Meloni vorrebbe un ministero ad hoc, per sottolineare quanto cruciale sia il settore. Chi potrebbe guidarlo? Si fa il nome di Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Enel prima e di Eni poi, attuale presidente del Milan. Si vedrà a breve se si tratta di un’opzione concreta o di un un’ipotesi rapidamente sfumata.

In recenti interviste (la più citata, su La Stampa in agosto) il manager ha espresso le sue perplessità sul tetto al prezzo del gas e si è detto fiducioso che Vladimir Putin non avrebbe chiuso i rubinetti del gas ma solo eventualmente ridotto le forniture.

“L’Italia deve preoccuparsi più dell’aumento dei costi che delle forniture la transizione energetica è giusta, ma per sostituire gli idrocarburi ci vorrà moltissimo tempo”, aveva dichiarato Scaroni nell’intervista a La Stampa. “Il tetto al prezzo del gas è irrealizzabile, perché non lo vogliono i Paesi del Nord né il mercato, che alla fine comanda.
L’Europa dovrebbe pensare soprattutto ad una politica energetica per il futuro, per evitare di avere i prezzi più alti di tutti anche quando la crisi sarà superata”. “Ma non credo che il metano mancherà”, era stata la sua conclusione.

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Categories: Politica