Le storie parlamentari sono piene di aneddoti sulle liste dei ministri, partite da Palazzo Chigi in un modo e finite in un altro al Quirinale dopo l’incontro finale tra il Capo dello Stato e il Premier incaricato. La prudenza vale perciò anche in questo caso, soprattutto per la Giustizia, ma al 90% i giochi sono fatti. Ecco dunque la lista dei possibili ministri del nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni.
L’accordo tra Meloni e Berlusconi: 5 ministeri, ma niente Giustizia
Dopo la tregua siglata ieri da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, comincia a prendere forma la nuova squadra di Governo di centrodestra. Nel corso del faccia a faccia di ieri nella sede di Fratelli d’Italia in via della Scrofa, il Cavaliere dovrebbe aver ottenuto quella “pari dignità” che aveva chiesto a gran voce già nelle prime ore successive alle elezioni, dove Forza Italia ha ottenuto percentuali elettorali vicinissime alla Lega (-0,7% al Senato e -0,6% alla Camera), ma è stata penalizzata dalla suddivisione dei collegi.
Una “pari dignità” che, poltrone alla mano, si traduce in cinque ministeri – Esteri, Transizione Ecologica, Riforme Istituzionali, Università e Pubblica Amministrazione -, tanti quanti quelli che dovrebbero andare alla Lega che però potrà contare anche sul +1, cioè Giancarlo Giorgetti al ministero dell’Economia.
Una soddisfazione a metà per Berlusconi che dovrà però rinunciare alla poltrona che desiderava di più: quella di via Arenula. Nonostante i tentativi del presidente di FI, infatti, Giorgia Meloni non ha alcuna intenzione di cambiare i suoi programmi per il ministero della Giustizia, dove dovrebbe andare l’ex pm e neo eletto nelle fila di Fratelli d’Italia, Carlo Nordio.
La lista dei ministri del Governo Meloni
In vista dell’inizio delle consultazioni, le caselle più importanti sono quasi tutte siglate, con alcuni dubbi da sciogliere sulla Cultura e sulla Sanità. Ovviamente, una volta ricevuto l’incarico, Meloni dovrà confrontarsi con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel frattempo, però, ecco la lista dei ministri:
- Antonio Tajani (Forza Italia): vicepremier e ministro degli Esteri
- Matteo Salvini (Lega) vicepremier e ministro delle Infrastrutture
- Giancarlo Giorgetti (Lega): ministero dell’Economia e delle Finanze
- Carlo Nordio (Ex magistrato e deputato di Fratelli d’Italia): ministro della Giustizia
- Maria Elvira Calderone (presidente del consiglio dell’ordine dei consulenti del lavoro): ministra del Lavoro
- Matteo Piantedosi (prefetto, voluto dalla Lega): ministro dell’Interno
- Guido Crosetto (fondatore di Fratelli d’Italia): ministro dello Sviluppo Economico con Delega all’Energia
- Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia): ministro della Transizione Ecologica
- Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia): ministro degli Affari Europei
- Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia): ministra delle Riforme
- Adolfo Urso (Fratelli d’Italia): ministro della Difesa
- Anna Maria Bernini (Forza Italia): ministra dell’Università
- Alessandro Cattaneo (Forza Italia): ministro della Pubblica Amministrazione
- Roberto Calderoli (Lega) Ministro degli Affari Regionali
- Gian Marco Centinaio (Lega): ministro dell’Agricoltura
- Maurizio Lupi (Noi Moderati): ministro dei Rapporti con il Parlamento
Le poltrone ancora in bilico
Un altro ministero da assegnare alla Lega dovrebbe essere l’Istruzione o la Famiglia – per cui circola il nome di Simona Baldassare – o ancora la Disabilità, cui in un primo momento sembrava potesse rimanere l’attuale ministro Erika Stefani, anche se le sue quotazioni sarebbero in calo.
Per il ministero della Salute la gara sarebbe tra due nomi: Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa molto vicino a Meloni, e Orazio Schillaci, rettore dell’Università Tor Vergata.
Secondo il Corriere della Sera, Giordano Bruno Guerri potrebbe essere in corsa per la poltrona di ministro della Cultura, mentre Chiara Colosimo, consigliera della Regione Lazio, potrebbe diventare ministra dello Sport e del Turismo. Rumors anche sull’ex presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, al Mezzogiorno.
A Palazzo Chigi, come sottosegretario alla presidenza, Meloni dovrebbe portare con sé il fidatissimo Giovanbattista Fazzolari ma nei giorni scorsi si era ipotizzato, nel caso Fazzolari avesse assunto le deleghe all’attuazione del programma, anche a una figura tecnica. Un nome era quello di Giuseppe Chiné, attuale capo di gabinetto di Daniele Franco. Ma si racconta che Giorgetti abbia chiesto di tenerlo al Mef, se davvero toccherà a lui sedere alla scrivania di Quintino Sella.