Nessuna intenzione di forzare la mano con Bruxelles sul deficit e una “fortissima” convergenza sulla flat tax. Sono queste le due novità di maggior rilievo emerse dall’incontro di questa mattina fra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il numero uno del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio, impegnati in una complicata trattativa per la formazione del nuovo governo, con l’obiettivo di arrivare al giuramento entro la fine della prossima settimana.
“Servirà un altro incontro per il programma”, ha detto Salvini. “Stiamo facendo ampi passi avanti”, certifica Di Maio. Sabato i due leader si incontreranno nuovamente a Milano, al Pirellone, sede della Regione Lombardia.
Sul fronte del deficit, fonti grilline spiegano all’Ansa che
l’obiettivo iniziale è quello di rispettare i target e non superare l’1,5%. Se ci sarà necessità di sforare sarà discusso con la Ue perché non c’è nessuna volontà di forzare contro i partner europei. L’idea è di “procedere con garbo” da parte di un governo che sarà “razionale e ragionevole”.
Quanto alla flat tax, secondo le stesse fonti c’è una “fortissima convergenza tra M5S e Lega sulla flat tax, che presenta enormi benefici sul ceto medio”. Apertura confermata anche da Di Maio in persona, che parla di una possibile intesa anche sul conflitto d’interessi.
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Intanto, però, si tratta su tutto: dalla lista dei ministri al nome del prossimo presidente del Consiglio. Ormai è scontato che si tratterà di una “figura terza”: non Di Maio né Salvini, dunque, che probabilmente entreranno nell’esecutivo come ministri.
In mattinata per Palazzo Chigi è circolato il nome di Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri ed ex capo dei servizi segreti, su cui però con il passare delle ore è emerso scetticismo da parte sia della Lega sia dei pentastellati.
Non solo. Se e quando il negoziato sarà concluso – ha annunciato Davide Casaleggio – l’eventuale contratto di governo sarà sottoposto al voto della piattaforma Rousseau.