I passi avanti “sono significativi”. Così scrivono i due leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, in una nota congiunta dopo l’incontro di stamattina: ormai i giochi sembrano dunque fatti, dopo il via libera di Silvio Berlusconi (Forza Italia non appoggerà l’esecutivo nascente, ma nemmeno si opporrà alla scelta della Lega di andare con in 5 Stelle) di ieri sera, dovrebbe nascere il governo guidato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. L’accordo, vicinissimo, non è però ancora completo tant’è che il tandem Salvini-Di Maio ha chiesto al presidente Sergio Mattarella di aspettare ancora qualche giorno prima di conferire l’incarico, fino a lunedì prossimo, 14 maggio.
“Sulla composizione dell’esecutivo e del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell’ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l’obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al paese”, recita la nota congiunta diffusa al temine dell’incontro di due ore che si è svolto nella Sala Siani del Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati. Sul tavolo adesso, più che l’intesa che ormai è di fatto raggiunta, c’è il nodo della scelta del premier e della squadra di governo da indicare al Quirinale. Si cerca una figura terza, che possa rappresentare al meglio la coalizione giallo-verde, lasciando ai due leader incarichi comunque rilevanti come gli Interni per Salvini e gli Esteri per Di Maio. Tanto che si era fatto il nome di Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega. Ma non è da escludere, anzi l’ipotesi sta montando proprio in queste ore stando alle indiscrezioni, la possibilità di una staffetta a Palazzo Chigi: una legislatura cioè in cui per metà del tempo il premier sarebbe Di Maio, per l’altra metà Salvini. Anche se è tutta da verificare dal punto di vista costituzionale.
Domani intanto, venerdì 11 maggio, ci sarà un altro serratissimo incontro, al quale parteciperanno anche i luogotenenti dei rispettivi schieramenti. L’idea è quella di dar vita a un “contratto di governo: se c’è accordo si parte altrimenti si vota”, dice Di Maio. Mentre per Salvini “il nuovo governo dovrà essere fedele al voto degli italiani”. Col beneplacito di Forza Italia tramite le parole del governatore ligure Giovanni Toti: “Arriviamo da due mesi di stallo e ci aspettano delle sfide importanti. Meglio questo governo politico che quello tecnico o di transizione che era stato ipotizzato”.
Intanto il presidente Mattarella, impegnato alla conferenza The State of the Union organizzata a Fiesole, ha rilasciato dichiarazioni abbastanza eloquenti, lanciando indirettamente un primo monito al governo nascente: “Pensare di farcela senza l’Europa significa ingannare i cittadini. Il sovranismo è inattuabile. Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell’Unione, preso singolarmente”, ha detto il Capo dello Stato.