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Governo, fiducia alla Camera. Salvini: “I ricchi paghino meno tasse”

Dopo il voto di ieri al Senato, oggi il nuovo governo incassa anche la fiducia di Montecitorio – Martina (Pd): “Riforma fiscale iniqua” – Salvini: “Se uno fattura di più e paga di più, è chiaro che risparmia di più e reinveste di più” – Opposizioni durissime – La replica di Conte : “Rivedere le riforme bancarie sulle Popolari e sulle Bcc”

Governo, fiducia alla Camera. Salvini: “I ricchi paghino meno tasse”

Dopo l’infuocata seduta di martedì al Senato, durante la quale il premier Giuseppe Conte ha presentato con un lungo intervento il programma del nuovo governo e incassato la fiducia di Palazzo Madama, tra i numerosi applausi dai banchi della maggioranza, il no di Forza Italia e l’intervento dell’ex premier Matteo Renzi, oggi il dibattito si è spostato alla Camera. La fiducia, anche in questo caso, era scontata e il Governo ha raccolto 350 (4 voti più del previsto), 236 no e 35 astensioni.

LA REPLICA DI CONTE ALLA CAMERA 

Nel suo intervento davanti ai deputati di Montecitorio, il Premier ha replicato alle critiche ricevute, spiegando la posizione del governo Lega-M5s su diversi argomenti. Dai temi ambientali, sui quali “ci sarà molta attenzione da parte di questo esecutivo” al reddito di cittadinanza che, ha puntualizzato Conte: “non sarà concepito come una misura meramente assistenziale.Lo abbiamo concepito come uno strumento per il reinserimento lavorativo. Cercheremo di progettare questa misura in modo molto oculato, in modo molto articolato”.

Critica l’opinione sull‘Anac guidata da Raffaele Cantone: “Ho lanciato l’idea di valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente”

Capitolo Sud: “Non ci sottrarremo a investimenti sulle infrastrutture: sono parte fondante del nostro programma”, ha affermato il premier che sul Meridione ha ribadito: “Avere un ministro per il Sud è stato un gesto di grande attenzione. Tenete conto che ancora oggi non riusciamo a utilizzare appieno i fondi destinati al Sud. L’opera di razionalizzazione di questi fondi sarebbe un primo passo avanti”.

Un annuncio veloce, ma importante è arrivato sulle banche. Nei propositi del nuovo esecutivo c’è infatti una “revisione dei provvedimenti recenti su banche popolari e credito cooperativo”. “Qualcuno dice che non ci interessa il problema bancario- ha aggiunto Conte – A parte che ho incontrato associazioni di risparmiatori,  ma ci interessa più il problema di sistema, stiamo valutando se sia opportuno distinguere tra banche di credito e banche di investimento, più legate alla speculazione”.

Su Europa e debito “Noi siamo per negoziare su questo fronte”, quello della “discesa progressiva del debito”, dice Conte. Bisognerà vedere come arrivarci” trattando “anche a livello europeo e andremo a quei tavoli volendo esprimere anche un indirizzo politico, ci auguriamo con la fermezza e la risolutezza necessarie per essere ascoltati dai nostri partner”.

Bagarre in aula dopo le parole del capo del Governo sul conflitto di interessi: “vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…”. ha affermato Conte che alle proteste dei parlamentari, in particolare della sinistra, spiega: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”.

Nella replica del Presidente del Consiglio trova ancora spazio la politica internazionale. Conte ha precisato che “Nella Nato vogliamo rimanerci, come diceva il poeta, “optime” (il riferimento è a una frase di Tito Livio “Hic manebimus optime”, cioè “qui staremo molto bene”)

Sulla giustizia, il Premier si sofferma sulle diseguaglianze: “Oggi chi può permettersi delle difese articolate riesce a difendere le proprie ragioni. Basta considerare le statistiche. Ci sono dei margini di intervento che riguardano anche i detenuti che non devono vivere al di sotto della dignità”, ha spiegato. “Tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo. Il sistema deve essere certo e dobbiamo attrarre gli investitori stranieri”.

Parlando della flat tax, secondo Conte “c’è da operare una riforma del sistema tributario. Abbiamo previsto un sistema di aliquote, abbiamo previsto di recuperare i criteri di progressività secondo quanto stabilito dalla Costituzione e una no tax Area. Contiamo di portare avanti su queste basi un progetto di riforma”.

IL VOTO DI FIDUCIA

Tornando alla fiducia, sui numeri non ci sono stati problemi: con il sì’ di M5S e Lega, con l’astensione di Fratelli d’Italia e il no di Forza Italia e Partito Democratico. Ma la maggioranza del pacchetto legastellato è ancora più solida a Montecitorio rispetto al Senato. “Quello di questo governo non è un progetto per il futuro del paese – ha detto in Aula il reggente del Pd Maurizio Martina -: serve solo a voi per stare insieme. Nel contratto non c’è nulla di utile per costruire una traiettoria di futuro del paese. Il vostro contratto è iniquo per le scelte che propone. Se deciderete di presentare un condono mascherato noi vi daremo battaglia. Se deciderete di discriminare per nascita i bambini negli asili, noi vi daremo battaglia. Se deciderete di fare una controriforma fiscale dove chi ha di più paga di meno, noi vi daremo battaglia. Noi – ammonisce – saremo l’alternativa, l’alternativa popolare, l’alternativa sociale”. Ma molto più duro è stato il capogruppo dei deputati Pd, Graziano Del Rio quando ha rimproverato il Premier invitandolo a non parlare di Costituzione come se fosse una gentile conessione ma che, proprio in virtù del rispetto della Costituzione, dovrebbe riscrivere il programma e rifare la lista dei ministri, scgeliendoli lui: “Non faccia il pupazzo dei partiti”.

Proprio sulla flat tax era intervenuto a Radio Anch’io il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Interni Matteo Salvini: “Con la flat tax ci guadagnano tutti. Se uno fattura di più e paga di più, è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più, e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Il nostro obiettivo è che tutti riescano ad avere qualche lira in più nelle tasche da spendere”, ha detto il leader della Lega. In sostanza, ha sostenuto Salvini “è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse“.

“Puntiamo a fare poche leggi e fatte bene, non dobbiamo correre nell’approvazione delle leggi e credo che gli italiani capiranno se ci metteremo qualche mese in più”, ha invece detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il pentastellato Riccardo Fraccaro. E il ministro, sul fronte delle opposizioni, sottolinea: “Speriamo di lavorare in maniera costruttiva, cerchiamo di far lavorare in maniera collaborativa il Parlamento, la scorsa legislatura non è stato possibile”.

“C’è un bilancio enorme ci sono tante possibilità. Potremo anche fare delle cose che hanno un impatto sociale molto più grande di quello economico”, ha detto il ministro Danilo Toninelli rispondendo a una domanda sulle risorse necessarie per le infrastrutture da realizzare. “Dobbiamo studiare, sto formando la mia squadra. Questo passaggio è fondamentale. Migliori risorse per il Paese sono ottimi risultati per tutti i cittadini. L’obiettivo è fare bene per tutti non per poche categorie”, ha aggiunto. 

(Ultimo aggiornamento: ore 17.03 del 6 giugno).

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