Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si appresta da affidare, un incarico esplorativo per la formazione del nuovo governo al Presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico che è stato convocato al Quirinale per le ore 17.00 di oggi.
Le regole di ingaggio saranno simmetriche e opposte a quelle in precedenza stabilite per la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che ha sondato senza riuscirci le possibilità di un accordo di governo tra tutto il centrodestra e i Cinque Stelle anche se il risultato delle elezioni molisane potrebbe aver impresso la svolta che serviva per accelerare verso la formazione di un Governo.
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Al contrario e salvo improvvisi capovolgimenti di fronte, Fico avrà l’incarico di verificare se esistano o no le condizioni politiche per un accordo di governo, diversamente declinato, tra i Cinque Stelle e il Pd. Una strada che resta molto in salita, sia per le differenze politiche e programmatiche tra i due schieramenti che nella scorsa legislatura e anche in campagna elettorale si sono duramente scontrati sia per il rebus della Presidenza del Consiglio, in quanto il Pd ha già fatto capire che non accetterebbe una premiership Di Maio e quest’ultimo non sarebbe propenso a dare il via libera al suo grande rivale interno e cioè proprio a Fico.
Nel caso l’esplorazione del Presidente della Camera non dovesse avere successo, il Capo dello Stato si troverebbe ad avere le mani libere e, non volendo sciogliere di nuovo le Camere dopo soli pochi mesi, affiderebbe probabilmente il nuovo mandato di tentare la formazione del governo a una figura super partes (il nome del giurista Sabino Cassese è quello che circola di più) per un governo di tregua, o istituzionale o del presidente che cerchi i voti in Parlamento.
Ma a questo punto le prossime pagine della crisi politica restano tutte da scrivere e l’incertezza è assai alta sotto il cielo della politica.
(Ultimo aggiornamento: ore 13.08 del 23 aprile)