A poche ore dall’incarico ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Giuseppe Conte ha già in mano una bozza del programma di quello che dovrebbe diventare il Governo “Conte 2” formato stavolta dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico.
GOVERNO PD-M5S: ECCO IL PROGRAMMA
Mentre si continua a discutere sui nomi e sugli assetti dell’Esecutivo, i capisaldi condivisi dalle due forze politiche ci sono già tutti: stop all’aumento dell’Iva, salario minimo e sforbiciata al cuneo fiscale, taglio dei parlamentari seguito a ruota da una nuova legge elettorale, revisione dei decreti sicurezza e delle concessioni autostradali, norme nuove sull’immigrazione, web tax, acqua pubblica, investimenti green e su impresa 4.0. Il punto di partenza è però – come ha avvertito lo stesso premier incaricato all’uscita dal Quirinale – la manovra di bilancio, con la necessità di trovare 26 miliardi per sterilizzare l’aumento dell’Iva. Una mano la darà il maggior gettito fiscale prodotto dalla fatturazione elettronica e la minor spesa per interessi sul debito derivante dal rilevante abbassamento dei tassi sui titoli pubblico da quando – insieme alla Lega – è uscito dai radar dei mercati finanziari l’incubo di Italexit.
Il documento redatto da M5S e PD, pubblicato stamattina dal Sole 24 Ore, è lungo solo due pagine e contiene le linee guida che Conte e i suoi ministri dovranno sviluppare nel prossimo futuro.
Si tratta più di indicazioni, volutamente generiche, che di un programma vero e proprio. Il compito di stabilire dettagli e priorità spetterà al premier, ma anche al nuovo ministro dell’Economia. Non a caso il totonomi sulla figura che siederà sulla poltrona di via XX Settembre è già partito: in pole position – se non dovesse essere confermato Giovanni Tria – ci sarebbe l’ex direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi. Tra i papabili, anche l’ex numero uno della Ragioneria, Daniele Franco, e i più politici Antonio Misiani e Roberto Gualtieri (entrambi del Pd).
GOVERNO PD-M5S: PIù FLESSIBILITà
Nonostante ciò, il testo contiene già una prima indicazione su come e dove trovare i soldi per realizzare le misure in esso contenute. Dato che l’aumento dell’Iva, da solo vale già quanto una Finanziaria intera, “da dove arriveranno i soldi?”, è la domanda. Il programma prevede di chiedere alla Ue una maggiore flessibilità sul deficit allo scopo di varare misure volte a “rafforzare la coesione sociale”. Così facendo, ipotizzando un deficit tendenziale intorno all’1,6% si dovrebbe rimanere già a 10 miliardi sotto il 2,1% indicato per il 2020 dal Def.
PROGRAMMA PD-M5S: LE MISURE
Il programma è una sintesi tra i 10 punti esposti da Di Maio e i 5 elencati da Zingaretti. Secondo il Sole 24 Ore, la realizzazione del salario minimo dovrebbe passare attraverso “l’attribuzione del valore erga omnes ai contratti collettivi di lavoro come chiede il Pd”, mentre per quanto riguarda il taglio dei parlamentari si pensa a una calendarizzazione imminente, ma rimane il vincolo imposto dai democratici sulla legge elettorale.
I decreti sicurezza saranno invece corretti seguendo le indicazioni del Quirinale per poi passare a una nuova legge sull’immigrazione e alla revisione del trattato di Dublino.
Nel testo sono presenti anche nuove norme sul conflitto d’interessi, un compromesso sull’acqua pubblica che metta d’accordo due fronti finora opposti, una riforma della giustizia e dei meccanismi di elezione del Csm. Sulle autostrade è si parla di avvio della “revisione delle concessioni”.