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Governo: c’è l’intesa sul taglio dei finanziamenti ai partiti

Il tweet di Letta: “Nel Cdm di oggi trovato accordo sull’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti. Ora la Ragioneria deve preparare le norme fiscali del Ddl” – Rinviate alla prossima settimana anche le decisioni sui bonus fiscali relativi alle ristrutturazioni e agli interventi per l’efficienza energetica degli immobili.

Governo: c’è l’intesa sul taglio dei finanziamenti ai partiti

L’intesa c’è, ma per vederla nero su bianco bisognerà aspettare ancora. Oggi il Consiglio dei ministri il Governo si ha trovato l’accordo sull’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, ma aspetta il via libera della Ragioneria dello stato per varare un disegno di legge. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Enrico Letta in un tweet.

“Nel Cdm di oggi trovato accordo sull’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti – ha scritto il Premier –. Ora la Ragioneria deve preparare le norme fiscali del Ddl”.

Continua l’attesa anche sul versante dei bonus fiscali, l’altro tema fondamentale discusso oggi in Consiglio. L’Esecutivo deciderà la prossima settimana se e come prorogarli: sul tavolo ci sono la detrazione al 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli immobili e la detrazione al 50% sulle semplici ristrutturazioni. 

Secondo quanto spiegano fonti governative, il ministero dell’Economia sta ancora verificando le coperture suggerite dai ministri dello Sviluppo e delle Infrastrutture, Flavio Zanonato e Maurizio Lupi. Il primo suggerisce di rimodulare in chiave più selettiva la detrazione al 55% per ridurre l’impatto sul bilancio, mentre il secondo insiste per prorogare almeno fino a fine anno entrambe le detrazioni (che altrimeti scadrebbero a giugno).

Con la Commissione europea che si avvia a chiudere la procedura per deficit eccessivo, il ministero dell’Economia non vuole compromettere l’impegno a mantenere l’indebitamento del 2013 entro il 2,9% del Pil, appena sotto la soglia massima del 3% stabilita dal Trattato di Maastricht.

Per questa ragione sembra più probabile che alla fine il governo scelga di prorogare soltanto il bonus sull’efficienza energetica, misura che costerebbe 80 milioni, contro i 120 richiesti dal rinvio della scadenza sulle detrazioni per tutte le ristrutturazioni.

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