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Governo alla prova della mobilità: Napoli e i fondi per i punti di ricarica elettrica

La mobilità sostenibile è un progetto qualificante per centinaia di città. Il Mase sblocca i fondi per ricariche elettriche

Governo alla prova della mobilità: Napoli e i fondi per i punti di ricarica elettrica

“Sinergia, stimolo e concretezza, per creare innovazione e soluzioni coraggiose”. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sa bene che la sua città ha bisogno di tutti e tre gli elementi per avere da qui a qualche anno una mobilità più sostenibile. Napoli è una città dove il traffico automobilistico è un’avversità con la quale i napoletani convivono da sempre. Manfredi ha parlato al convegno del Centro Nazionale per la mobilità sostenibile “Most People are Moving” dove sono state affrontati i temi più impellenti della circolazione in Italia. Un specie di summit operativo con tecnici, ricercatori e politici a confrontarsi sui danni ambientali ed economici provocati dalla mala circolazione di auto e mezzi commerciali. La condizione della città di Manfredi non è diversa da quelle di altre centinaia di città italiane che figurano puntualmente nelle classifiche nere della mobilità. I tre punti del sindaco riportano comunque a una convergenza tra pubblico e privato. Le sinergie sono sempre difficili da realizzare perché la politica ha il difetto di voler prevalere.

I soldi del Pnrr che devono dare sollievo ai sindaci in questo ambito ci sono e finalmente il ministero dell’Ambiente ha sbloccato circa 700 milioni di euro per le ricariche dei veicoli elettrici. Ha l’ obiettivo di costruire 21 mila nuovi punti entro il 2025. Serviranno a far comprare più auto elettriche ? Non è detto, intanto cominciamo a realizzare una rete moderna che guarda al futuro, poi vederemo se anche i prezzi delle vetture caleranno. Attenzione, tuttavia, a spendere i soldi nei tempi giusti. Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, davvero intende dare impulso a uno dei progetti più onerosi della sostenibilità ? Ha tempi ristretti e ne va (ancora una volta) dell’efficienza del suo ministero. In un anno e mezzo le colonnine elettriche potrebbero diventare come i distributori di bevande open 24/24. All’interno del governo troveranno anche il tempo per chiarirsi sulle politiche green così in odio a Lega e Fratelli d’Italia.

Meno burocrazia, forse

Gli avvisi per avere i finanziamenti sono pubblicati e riguardano imprese di qualsiasi dimensione e anche raggruppamenti di imprese. Si contendono 679 milioni di euro: 360 milioni per le strade extraurbane e  279 per le stazioni nelle zone urbane. C’è di mezzo anche la tecnologia in quanto il MASE stima 7.500 stazioni super veloci lungo le strade extraurbane e 10.880 stazioni nei centri urbani. Per erogare i contributi sono state introdotte alcune semplificazioni. Pichetto ci tiene a far sapere che sono state ridotte le dimensioni delle aree territoriali per le quali si fa domanda. Che è stata definita per ogni area una dimensione minima della proposta progettuale.

I soldi, come dicevamo, sono disponibili e le imprese potranno ottenere anche un’anticipazione della quota totale del finanziamento. Sempre meglio che lasciarli congelati a Roma, purché ci sia chi controlla. Al convegno Most di Napoli, la macchina burocratica che il Mase dice di snellire è stata il convitato di pietra. Le parole del sindaco Manfredi, in fondo, si riferiscono a tutta la pubblica amministrazione che deve trovare la forza di mettersi al passo con i tempi. Finora nessun reparto della PA ha entusiasmato gli italiani. Ma il tonfo di una mobilità insostenibile è dietro l’angolo. A quel punto il governo non avrebbe alibi e i sindaci resterebbero semplicemente illusi.

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