La cassa depositi e prestiti(Cdp) non esclude il proprio intervento nel capitale della Snam Rete Gas (Srg) quando scatterà l’operazione di separazione dall’Eni decisa dal governo Monti. Ma a ben precise condizioni. A sostenerlo è l’amministratore delegato della Cdp, Giovanni Gorno Tempini, che oggi ha chiarito quali siano le 3 condizioni che la cassa ritiene fondamentali per valutare ogni ipotesi di suo intervento nella Snam e cioè: il rispetto dell’equilibrio patrimoniale, reddituale e di liquidità.
“Si sta guardando e studiando l’operazione Snam e noi – ha detto Gorno Tempini – saremo attentissimi a far sì che qualsiasi operazione, che al momento è solo un’ipotesi, avvenga nel rispetto dell’equilibrio patrimoniale, reddituale e di liquidità”. Cdp prenderà in esame solo operazioni che rispettino tutte e tre queste condizioni. L’ipotesi di un intervento della Cddp è solo una di quelle in campo: un’altra ipotizza invece la fusione tra Terna e Snam per dare vita alla società delle reti. Qualcosa di più si saprà quando il Governo emanerà il Dpcm sulle modalità di separazione della Snam dall’Eni, previsto entro la fine del mese di maggio.