Trovato un accordo tra il fisco inglese e Google. Il colosso di Mountain View verserà 130 milioni di sterline, ben 170 milioni di euro, chiudendo de facto i conflitti fiscali con il Regno Unito riguardanti un accusa di elusione riguardante l’attività della società californiana in terra britannica dal 2005 ad oggi.
L’intesa è stata siglata tra Alphabet, la controllata di Google che cura la sua tecnologia di ricerca, biotecnologie (Calico), investimenti finanziari (Google Ventures, Google Capital) e ricerca (Google X Lab e Nest Labs), e Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC).
Secondo uno studio realizzato nel 2013, tra il 2006 e il 2011 Google avrebbe versato solo 16 milioni di dollari di tasse su un fatturato complessivo di 18 miliardi di dollari.
La notizia sta suscitando parecchio scalpore nel Regno Unito. Se il ministro delle Finanze George Osborne ha festeggiato l’accordo come una vittoria, per l’opposizione la cifra che l’azienda americana dovrà versare è assolutamente “ridicola”, denominando l’intesa “Sweetheart deal”. Il motivo è presto detto, «L’importo avrebbe dovuto essere almeno dieci volte superiore», hanno commentato i labouristi.
“D’ora in poi pagheremo le tasse in base al fatturato generato sull’attività inserzionistica inglese, che riflette la dimensione e la portata delle nostre attività nel Paese”, si legge nel documento ufficiale di Google.
L’intesa segue quella stipulata recentemente dall’Italia con Apple secondo la quale la società di Tim Cook sanerà le pendenze con il fisco nostrano, versando 318 milioni di euro.