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Google produrrà i chip in casa

Pixabay

Google entra nel mercato dei chip. Il colosso di Mountain View svilupperà in casa i processori centrali destinati principalmente a due categorie di prodotto, notebook e tablet, ma si parla anche di chip destinati agli smartphone Pixel e ad altri dispositivi. In questo modo, il colosso californiano si adegua alla tendenza globale che vede i principali gruppi tecnologici impegnati a trasformarsi in produttori autonomi di chip, in modo da sopperire alla crisi di disponibilità dei semiconduttori che sta flagellando da mesi diversi comparti produttivi.

La notizia è stata diffusa dalla testata Nikkei Asia, che cita tre fonti concordi sul fatto che Google stia sviluppando Cpu destinate agli apparecchi che montano il sistema operativo proprietario Chrome. I tempi dell’operazione sarebbero, in ogni caso, piuttosto lunghi, visto che la capacità produttiva di chip dovrebbe entrare a regime non prima del 2023.

I nuovi processori Google saranno basati sui modeli di chip della Arm, compagnia britannica controllata dalla giapponese Softbank.

Ad oggi, la maggior parte chip nel mondo è prodotta in quattro Paesi: Taiwan, Corea del Sud, Usa e Giappone. Il problema è nato con l’avvio della crisi pandemica, che ha fatto aumentare all’improvviso la domanda di semiconduttori. L’impennata ha portata a un ingorgo produttivo che ha costretto molte grandi compagnie – dall’automotive all’elettronica di consumo – a interrompere o a rimodulare la produzione.

Queste difficoltà hanno dimostrato che l’esternalizzazione della produzione dei chip rappresenta un grave rischio per la sicurezza e per le catena di approvvigionamento.

Di conseguenza, diversi colossi della tecnologia (da Amazon a Facebook, da Microsoft a Tesla, passando per Baidu e Alibaba) hanno iniziato a produrre chip in casa. La più rapida è stata Apple, che ha già sviluppato i semiconduttori per gli iPhone e ha annunciato che sostituirà a breve anche quelli montati sui computer Mac.

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Tags: ChipGoogle