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Google patteggia 5 miliardi di dollari per aver spiato gli utenti in incognito

Pixabay

Google ha recentemente siglato un accordo per porre fine a una causa legale del valore di 5 miliardi di dollari, relativa a presunte violazioni della privacy. L’accusa verteva sulla pratica di tracciare gli utenti che utilizzavano la modalità “incognito” nel browser Chrome di Google, così come funzionalità simili in altri programmi di navigazione.

I dettagli dell’accordo non sono stati divulgati, ma si prevede che saranno presentati al tribunale per l’approvazione entro il 24 febbraio, come riportato da Reuters. Da Mountain View nessun commento sul caso.

Ingannati gli utenti

La Class Action, avviata nel 2020, afferma che Google avrebbe ingannato gli utenti inducendoli a credere che le loro attività non sarebbero state monitorate quando utilizzavano la modalità di navigazione in incognito.

Invece, secondo l’accusa, le tecnologie pubblicitarie di Google e altri strumenti del motore di ricerca (come analytics, i cookies e le app) avrebbero continuato a registrare i dettagli delle visite degli utenti nonostante l’apparente caratteristica di “navigazione privata”.

Ottenute informazioni enormi

Secondo Google, quando si attiva la modalità in incognito, i siti web potrebbero comunque raccogliere informazioni sulla tua attività di navigazione durante la sessione. Nonostante lo scopo dichiarato della modalità in incognito sia evitare la conservazione della cronologia di navigazione personale sul dispositivo, l’accusa sostiene che Google avrebbe così attinto ad un grande tesoro di informazioni, permettendole di conoscere dettagliatamente gli utenti, inclusi amici, hobby, preferenze alimentari, abitudini di acquisto e addirittura “cose potenzialmente imbarazzanti” cercate online.

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