“Abbiamo deciso di fare un importante investimento in Italia e offrire il nostro contributo per accompagnare il Made in Italy alla conquista dell’economia digitale”. Sono le parole di Eric Schmidt, presidente di una delle più grandi e importanti aziende del mondo, Google.
Intervenuto oggi a Roma al Big Tent ‘Made in Italy: la sfida digitale’, Schmidt ha delineato prospettive economiche positive per il Paese, sottolineando che “l’Italia, in cui l’economia internet è a poco più del 2% del Pil, ha dalla sua un potenziale unico che deriva dalla sua tradizione. Ossia, da quello che all’estero siamo ormai abituati a chiamare il Made in Italy. Il sistema economico italiano, infatti, seppur penalizzato da un ritardo tecnologico, ha tutte le caratteristiche per risultare vincente su Internet: l’Italia è un brand fatto di prodotti, di stile di vita, di cultura e di luoghi, ed è riconosciuto e ricercato all’estero”.
Tuttavia per stimolare la competitività e dare una forte spinta all’economia italiana il presidente di Google ha spiegato quanto sia importante l’impegno del Governo nel garantire la banda larga veloce in ogni dove. “Senza questo nulla può succedere”, ha detto. E’ necessario “aprirsi ulteriormente”, modificare leggi che ingessano il mercato. E’ necessario, secondo Schmidt, che il Governo si concentri su scuola e formazione, e incoraggi l’alfabetizzazione digitale.
Gli obiettivi dell’investimento di Google in Italia dovrebbero essere tre: I) far conoscere le eccellenze nascoste dell’Italia II) diffondere tra gli imprenditori le competenze digitali III) valorizzare i giovani come promotori della transizione al digitale dell’economia italiana. “In un paese – ha ggiunto Schmidt – con il 40% di disoccupazione giovanile, trovare soluzioni alla portata del tessuto imprenditoriale che aiutino a far crescere il fatturato delle imprese, il Pil del paese e allo stesso tempo utilizzino il talento dei giovani, sembra essere imprescindibile”.
Il Presidente poi ha tenuto a specificare che “portare l’economia italiana nel digitale non deve significare snaturare la vostra economia e abbandonarne i settori di punta nel tentativo di creare in Italia una nuova Silicon Valley; significa piuttosto utilizzare internet come tecnologia abilitante, come strumento per analizzare i mercati, far conoscere il proprio prodotto e raggiungere i potenziali clienti”.