Maxi perquisizione nel quartier generale di Google a Parigi, nel IX arrondissement. Il ministero delle Finanze francese sospetta che il colosso americano abbia evaso 1,6 miliardi di euro, perciò cinque magistrati hanno dato il via all’operazione, accompagnati da centinaia di agenti del fisco e della Brgdf (l’equivalente della nostra Guardia di Finanza).
Un’indagine simile è in corso anche in Italia, dove la procura di Milano e le Fiamme Gialle hanno chiesto a Google 300 milioni di euro che il gruppo avrebbe evaso al Fisco del nostro Paese fra il 2008 e il 2013 (su un imponibile presunto di circa 800 milioni).
Dopo mesi di trattative, la Finanza ha aperto il contenzioso penale con Google e, insieme all’agenzia delle Entrate, quello amministrativo. Se Mountain View deciderà di accordarsi potrebbe versare una cifra che si aggira tra i 220 e i 270 milioni. Altrimenti rischierebbe un conto ben più salato, con tanto di penali e interessi.
Del resto, Google e altre multinazionali come Amazon e Facebook sono da tempo nel mirino delle autorità fiscali europee e americane, che le accusano di non pagare le tasse grazie ad alcune filiali aperte in Paesi a fiscalità agevolata (tipicamente l’Irlanda, dove la tassazione sulle aziende è al 12,5%).