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Google a rischio spezzatino: dipartimento Giustizia Usa valuta separazione attività contro il monopolio

Dopo la condanna per monopolio, il dipartimento di Giustizia sta considerando misure drastiche contro il gigante di Mountain View, tra cui la possibile separazione di alcune delle principali attività come il browser Chrome e il sistema operativo Android. Ecco cosa può succedere e le ipotesi in ballo

Google a rischio spezzatino: dipartimento Giustizia Usa valuta separazione attività contro il monopolio

Il futuro di Google, o meglio di Alphabet, è a rischio stravolgimento e potrebbe subire a breve grandi cambiamenti. Se n’è accorta anche la Borsa americana dove ieri le vendite hanno pesantemente penalizzato il titolo che ha chiuso la seduta con un ribasso del 3,81%. Il Dipartimento di Giustizia americano sta considerando misure drastiche, tra cui la possibile separazione di alcune delle principali attività di Google, come il browser Chrome e il sistema operativo Android, a seguito della condanna per violazioni della legge antitrust. Ne scrive diffusamente anche il New York Times che esamina le diverse opzioni allo studio su Google.

Google è stata recentemente condannata per aver agito illegalmente per preservare il suo monopolio nelle ricerche online, in una sentenza storica che potrebbe influenzare il mercato tecnologico globale.

Le ipotesi di intervento del Dipartimento di Giustizia

Secondo quanto riportato dal New York Times, il Dipartimento di Giustizia sta esplorando varie opzioni per limitare il potere di Google. Tra queste, c’è l’ipotesi di un vero e proprio spezzettamento dell’azienda, che potrebbe portare alla separazione di alcune delle sue attività principali, come il browser Chrome e il sistema operativo Android. Questi due prodotti sono fondamentali per la strategia di Google, permettendo all’azienda di mantenere il controllo sui dati degli utenti e di imporre il suo motore di ricerca come opzione predefinita.

Un’altra ipotesi al vaglio è quella di obbligare Google a rendere i suoi dati disponibili ai rivali, favorendo così una maggiore concorrenza nel mercato della pubblicità online e dei motori di ricerca. Una misura che potrebbe aprire nuove opportunità per le aziende più piccole, che attualmente faticano a competere con l’enorme mole di dati a disposizione di Google.

Oltre alle misure già menzionate, il Dipartimento di Giustizia potrebbe costringere Google ad abbandonare gli accordi esclusivi che fanno del suo motore di ricerca l’opzione di default su molti dispositivi e browser.

Il giudice Amit P. Mehta, che sta supervisionando il caso, ha chiesto sia al Dipartimento di Giustizia che a Google di presentare le loro proposte entro il 4 settembre. Queste proposte dovrebbero dettagliare come intendono affrontare le violazioni antitrust riscontrate e quali misure potrebbero essere adottate per ripristinare una sana concorrenza nel mercato. Un’udienza preliminare è già stata fissata per il 6 settembre, durante la quale si discuteranno le varie opzioni sul tavolo.

In ballo c’è il futuro di Google e di tutto il mercato tecnologico

Se il Dipartimento di Giustizia decidesse di procedere con uno spezzettamento, le conseguenze potrebbero essere profonde non solo per Google, ma per l’intero settore tecnologico. Una tale decisione potrebbe stabilire un precedente importante, influenzando il modo in cui altre grandi aziende tecnologiche operano e vengono regolamentate.

Google, comunque, potrebbe cercare di raggiungere un accordo con il governo per evitare lo spezzatino ma qualsiasi concessione da parte dell’azienda potrebbe comunque cambiare radicalmente il suo modello di business. Inoltre, se venisse obbligata a rendere i suoi dati disponibili ai concorrenti, potremmo assistere a un aumento della concorrenza nel settore, con benefici per i consumatori sotto forma di maggiore scelta e innovazione.

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