Vendere in blocco o vendere a pezzi? Il futuro delle quattro good bank (Banca Etruria, Banca delle Marche, Cariferrara e Carichieti) si dovrebbe conoscere a breve, in base all’entità delle offerte. Per ora sono già arrivate otto manifestazioni di interesse ma entro la fine del mese sono attese le offerte vincolanti per rispettare l’assurdo diktat della Bce di vendere entro la fine di settembre.
La Banca d’Italia insieme al presidente delle quattro banche, Roberto Nicastro, che ha guidato il risanamento e il rilancio, venderanno al meglio dopo aver rifiutato l’offerta iniziale dei fondi internazionali perchè troppo bassa. Vendere in blocco o vendere a pezzi dipenderà perciò dalla qualità delle offerte.
Per le good bank ci sono per ora otto pretendenti tra banche italiane e fondi internazionali.
In campo c’è in primo luogo la Bper che punta alla Banca dell’Etruria e, in seconda battuta, alla Banca delle Marche. Poi ci sono Ubi e Cariparma che guardano a Carife, quindi la Banca Popolare di Bari che ha nel mirino Carichieti per rafforzare la propria presenza in Abruzzo dove è già presente con Tercas. Completa la lista dei pretendenti bancari Bnl-Paribas.
Infine sono tornati alla carica per le good bank tre fondi internazionali (Apollo, Lone Star e Barents, con Apax in posizione più defilata) che, dopo essersi vista respingere la prima offerta perchè ritenuta troppo bassa, non mollano la presa e puntano ad acquistare le 4 banche in blocco.
