Anche il golf si tinge di azzurro questa settimana, in California, grazie alla presenza di tre italiani allo Us Open, terzo major di stagione. La 121esima edizione di questo evento, da oggi a domenica, si disputa sul mitico percorso di Torrey Pines a La Jolla, contea di San Diego, dove Tiger Woods vinse su una gamba sola nel 2008 il suo terzo e ultimo US Open.
Per l’Italia si sono qualificati i fratelli Molinari, Edoardo e Francesco, e Guido Migliozzi, ventiquattrenne di Vicenza al suo debutto in un evento del Grande Slam.
Francesco è il più famoso e blasonato dei tre, poiché vanta una decina di vittorie, tra cui un major e varie partecipazioni alla Ryder cup. Ultimamente il suo rendimento è sceso molto e così pure il suo posto nella classifica mondiale, dove occupa ora la posizione numero 173. Inoltre il torinese, 39 anni, recentemente si è dovuto ritirare dal Pga Championship, a pochi minuti dalla partenza, per un problema alla schiena. Fa ben sperare il fatto che, al suo fianco, in California ci sia di nuovo Pello Iguaran, il caddie che lo ha accompagnato in tutte le sue vittorie più importanti.
Edoardo, fratello maggiore di Chicco, ha 40 anni e una laurea in ingegneria, messa nel cassetto per lasciare spazio al suo grande talento golfistico. Vanta un bel palmares, ma ha perso il suo tocco magico sui green dopo un’operazione a un polso. Sono sei anni che non partecipa a un major e l’ultima volta, nel 2015, non passò il taglio. Da dilettante, nel 2005 divenne il primo italiano e il primo golfista europeo a vincere lo US Amateu.r garantendosi poi la possibilità di giocare, nel 2006, il The Masters, l’Open Championship e lo US Open. Circostanza che lo portò a posticipare di circa 7 mesi, rispetto al previsto, il passaggio al professionismo.
Migliozzi è il più giovane e sul tour europeo, da rookie, nel 2019, ha ottenuto due successi; al momento è il giocatore numero uno in Italia. Per la prima volta gioca oltreoceano e deve confrontarsi con il gotha di questo sport, perché all’appello di un major rispondono tutti o quasi, oltretutto questo è l’ultimo treno per chi aspira ai giochi olimpici di Tokyo, visto che le qualifiche si chiuderanno il 21 giugno.
Tra i 156 sfidanti è d’obbligo citare Bryson DeChambeau, il folle e divertentissimo giocatore americano che ha inventato un metodo tutto suo per tirare la palla lunghissima e in mezzo alla pista, anche se il tentativo non sempre è coronato da successo. Bryson è campione in carica e sicuramente cercherà di confermare il suo posto sul podio.
Il tifo a stelle e strisce però sarà tutto per Phil Mickelson, nativo del luogo, che ha compiuto 51 anni ieri ed è un fuoriclasse che nella sua vita ha avuto la sola sfortuna di giocare nell’era Tiger, quando quest’ultimo oscurava qualsiasi altro talento. La carriera di Mickelson, alla fine, potrebbe rivelarsi più lunga di quella del famoso rivale. Il mancino, infatti, ha vinto il suo ultimo major (il Pga Championship) poche settimane fa, diventando il più vecchio giocatore di sempre a compiere questa impresa. Purtroppo lo Us Open manca alla sua collezione ed è una gara iellata, che gli è sfuggita sempre di un soffio, dove vanta il record di runner up in sei edizioni.
Tra i nomi di spicco non può mancare Dustin Johnson, numero uno del mondo, vincitore dell’edizione 2016. Da tenere d’occhio è Jon Rahm, grande favorito al botteghino. Lo spagnolo torna alle competizioni con una gran voglia di riscatto dopo il ritiro forzato per Covid, poche settimane fa, al Memorial Tournament, che stava dominando in maniera assoluta. Cercheranno di prevalere sui rivali e sul campo anche Brooks Koepka (campione 2017 e 2018), Rory McIlroy (a segno nel 2011), Collin Morikawa, Xander Schauffele (che gioca in casa essendo nato a San Diego), Jordan Spieth (vincitore nel 2015), Hideki Matsuyama (campione Masters 2021) e Patrick Reed che, a Torrey Pines, ha conquistato lo scorso gennaio il Farmers Insurance Open e ora punta a emulare Ben Hogan, Jack Nicklaus e Woods quale quarto giocatore a imporsi sullo stesso campo e nello stesso anno in un evento del PGA Tour e allo US Open.
È assente giustificato Tiger Woods, che non sarà a La Jolla nemmeno da spettatore, perché sta affrontando la fase di riabilitazione dopo il grave incidente d’auto in cui è rimasto coinvolto a Los Angeles. La USGA ha in ogni caso pronta per il campionissimo una targa che celebra il momento iconico del putt per il birdie imbucato alla buca 18 (l’ultima del quarto round) a Torrey Pines nel 2008, prodezza che rinviò la contesa con Rocco Mediate ai play-off.