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Golf, tutti a Crans a tifare per il trio italiano ma in vetta Donaldson è lontanissimo

Grande interesse per il torneo svizzero dove Matteo Manassero, Edoardo e Francesco Molinari cercano di farsi onore – Ma la vetta della classifica sembra inarrivabile e lassù c’è Donaldson, seguto da Westwood e McIlroy.

In testa c’è Donaldson, ma dietro di lui, a pochi colpi di distanza incalzano Westwood e McIlroy, avversari che nessuno vorrebbe alle calcagna se cercasse di vincere un torneo di golf: si prospetta ricca di suspence e di nuovi colpi di scena la quarta e ultima giornata, quella di oggi, dell’Omega European Masters, a Crans Montana, nel cuore delle Alpi Svizzere, nel canton Vallese. Un appuntamento prelibato per molti dilettanti italiani, che si riversano nella mondana località turistica per vedere i loro  beniamini, sperando, magari, di giocare con loro una delle ProAm che precedono e seguono il torneo. Il contesto vale il viaggio, visto che il Golf Club Crans-Sur-Sierre si trova su un altopiano a 1500 metri sulla valle del Rodano e guarda le vette del Cervino e del Monte Bianco.

Per il podio della sessantacinquesima edizione dell’Omega Masters sono in corsa anche Matteo Manassero, Edoardo Molinari e Francesco Molinari, che conoscono il campo fin da giovanissimi. Il risultato, ai blocchi di partenza del quarto giro, non sembra così facile. Il più vicino ai laeder è Edoardo (quindicesimo in classifica), che oggi parte con -8, a 6 colpi Jamie Donaldson (-14); segue Francesco con -7 (ventesimo), quindi Manassero -6 (venticinquesimo). Purtroppo Lorenzo Gagli, quarto italiano iscritto alla gara, non ha passato il taglio venerdì, benché si stia comportando molto bene sul tour e sia pronto a vestire i panni del quarto moschettiere.

Tutta da gustare è la sfida ai piani alti del torneo: il gallese Donaldson, 36 anni, numero 107 del mondo, tre vittorie in carriera, nessuna quest’anno, ha l’arduo compito di restare al comando se vuole vincere, ma di mezzo ci sono 18 buche. Ce la farà?

Lee Westwood, numero due del mondo, lo insegue a un colpo di distanza, dopo aver messo a segno ieri un favoloso -7. Intervistato al termine del giro il campione inglese ha detto di aver ritrovato un bel feeling col suo gioco e c’è da scommettere che farà di tutto per conservarlo anche oggi. Il suo unico problema è un grosso raffreddore, che ieri non gli ha impedito di centrare 7 birdie, senza segnare nemmeno un bogey.

Al posto numero tre, con -12, troviamo il nord irlandese Rory McIlroy, 22 anni, un talento impressionante. Rory è sempre più spesso l’uomo da battere. In stagione è stato protagonista di due major e ne ha vinto uno (l’US Championship), è quasi sempre il favorito dei bookmaker. La lunghezza dei suoi drive è devastante, la disinvoltura dei suoi putt adolescenziale. Una miscela esplosiva e vincente, quando funziona. In ogni torneo, conviene ripeterlo, si cerca sempre il potenziale erede di Tiger Woods e McIlroy è il candidato numero uno. Il naso all’insù e quell’aria monella lo rendono gradito anche alle cronache rosa, tanto più ora che è fidanzato con la tennista Caroline Wozniacki. Insomma a McIlroy manca pochissimo per diventare un vero divo o forse lo è già.

Posizione numero 4 per Thomas Bjorn, -11, da non sottovalutare. Bjorn, danese, 40 anni, ha vinto la settimana scorsa lo Scottish Open e nel corso dell’ultimo anno è apparso quanto mai in forma, più sicuro di se e capace di mordere fino alla fine. Da citare il tedesco Martin Kaymer, -10, sempre pericoloso e, al 15esimo posto, a pari merito con Edo Molinari, Miguel Angel Jimenez, lo spagnolo che vinse lo scorso anno. Il golf di Crans è adatto al suo gioco: non lungo e molto tecnico. Il percorso fu ridisegnato dal rimpianto Severiano Ballestreros, indimenticabile campione che in Svizzera vinse ben tre volte, la prima a vent’anni nel ’77.

Grande performance ieri anche per il sudafricano Keith Horne, che con il risultato di -6 di giornata, si è piazzato in sesta posizione con un totale di -10.

Crans è il primo appuntamento in cui i giocatori europei cominciano ad accumulare punti anche per la Ryder Cup, la sfida Usa-Europa. L’appuntamento è per il prossimo anno e l’Europa dovrà difendere a Chicago il titolo conquistato l’anno scorso. Piazzarsi bene è dunque importante per conquistare un posto in squadra e gli italiani, in questo senso, sono in pole position.

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