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Golf, Tiger Woods vince a Miami. E grande rimonta di Matteo Manassero

Tiger Woods vince il WGC Cadillac Championship a Miami con 19 colpi sotto il par, davanti all’amico e connazionale, lo statunitense Steve Stricker (-17): si tratta della seconda vittoria nel 2013 – Intanto, grande rimonta di Matteo Manassero che chiude il torneo a -5, in 23° posizione

Golf, Tiger Woods vince a Miami. E grande rimonta di Matteo Manassero

Tiger Woods vince il WGC Cadillac Championship a Miami con 19 colpi sotto il par, davanti all’amico e connazionale, lo statunitense Steve Stricker (-17). Si tratta della seconda vittoria nel 2013, della 76° in carriera sul Pga Tour, della quarta sul Tpc Blue Monster del Trump Doral, della settima in questo torneo. Non ci sono molti record che Woods, a 37 anni, debba ancora battere, ma è sicuro che tenterà di superare anche quelli. Il gioco che ha messo in mostra al Doral è quello dei tempi d’oro e fa ben sperare per i prossimi tornei e soprattutto per i major. Sono stati 4 giorni di grande golf, in un campo che perdona molti errori sul gioco lungo e che si addice ai “picchiatori” come Woods.

Sul Blue Monster Tiger è partito subito col turbo, mettendo a segno tre giri in 66, 65, 67, quindi si è presentato ieri, sulle ultime 18 buche, con un parziale di -18 e quattro colpi di vantaggio sul secondo, il nord-irlandese Graeme McDowell. Nel quarto giro non ha dato il meglio di sé, benché i suoi inseguitori abbiano fatto poco per impensierirlo. Sembrava meno convinto, già in campo pratica era scontento del suo gioco e quando è cominciato il torneo la percentuale di fairway e green presi coi colpi regolamentari è scesa rispetto ai giorni precedenti, ma il putt non lo ha mai tradito e questo ha fatto la differenza. A due metri dalla buca Woods ha sempre centrato il bersaglio, dimostrando di riuscire a dominare la tensione. Se Tiger resterà a questi livelli sarà una stagione di golf bellissima.

I contendenti infatti hanno intenzione di rendergli la vita durissima. Rory McIlroy a Miami si è risvegliato dal letargo invernale, ha messo a segno un buon -10 e probabilmente ha ritrovato, almeno in parte, il suo gioco potente e preciso, da numero uno del Ranking mondiale. Phil Mickelson in alcune buche ha fatto sognare i suoi estimatori con colpi eccezionali, salvo perdersi in qualche putt sulla corta distanza. E non ci sono solo gli americani che possono dare del filo da torcere al campionissimo. Al Doral si è messo in luce ancora una volta l’australiano Adam Scott, terzo con -14 e un quarto giro impressionante con -8 colpi sotto il par. Eccellente la prestazione dello spagnolo Sergio Garcia, terzo a pari merito a -14, con un bogey alla 72° buca. Grande anche McDowell, sempre a -14, con acqua e doppio bogey all’ultimo minuto.

La buca 18 del Blue Monster ha dimostrato, ancora una volta, di essere una delle buche 18 più difficili al mondo, sopratutto col vento. Non è riuscito a domarla nemmeno Matteo Manassero che ha giocato un quarto giro da grande campione, eppure è finito nell’acqua proprio all’ultimo. Il suo score comunque è da incorniciare: otto birdie, nove par e un doppio bogey. In totale – 5 per il torneo, numero 23 in classifica, un grandissimo risultato. Non hanno saputo fare di meglio: Lee Westwood (-4), Francesco Molinari (-3), Ernie Els (-3) e neppure il numero tre al mondo, Luke Donald che ha chiuso a +1. Ottima prestazione invece per il defending champion, l’inglese Justin Rose, ottavo a -10.

Il golf americano resta in Florida anche nei prossimi giorni: giovedì comincia il Tampa Bay Championship a Palm Harbor, dove l’anno scorso vinse Donald e la settimana prossima c’è un nuovo appuntamento al top, l’Arnold Palmer Invitational a Orlando, dove Woods cercherà di difendere il titolo conquistato nel 2012.

Il Tour europeo invece si trasferisce in Asia: questa settimana fa tappa in India, a Delhi per l’Aventha Master, mentre dal 21 al 42 marzo è a Kuala Lumpur per l’Open di Malesia.

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