Il golf sonnecchia in quest’avvio di stagione, fortunatamente però a risvegliare i tifosi provvede Tiger Woods, che questa settimana torna in campo per il torneo organizzato dalla sua Fondazione, l’Hero World Challenge, da giovedì a domenica, sul percorso dell’Albany Resort, a New Providence nelle Bahamas.
I partecipanti sono solo 18, ma tutti grandissimi nomi: si va dal vincitore della Race to Dubai, Henrik Stenson, al numero 5 del mondo Jordan Spieth, a Rickie Fowler, Patrick Reed, Bubba Watson. Un parterre de rois, che pure impallidisce di fronte alla fama, al carisma, alle vittorie di Tiger. Il grande campione però non è più lo stesso e il sospetto che riparta da qui solo per sostenere la sua Fondazione è consistente. Sono 16 mesi che non gioca, è reduce da tre interventi alla schiena, non vince dal 2013 e c’è chi sussurra che sia affetto da yips, il terribile tic del golfista, che distrugge il gioco corto. Una specie di virus in grado di azzerare il talento che ha permesso a Tiger di vincere 14 major, 78 tornei sul tour americano e oltre cento tornei in carriera.
L’attesa è tanta. Tutti sono curiosi di vedere se il golf potrà bearsi della presenza di questo divo ancora per qualche anno oppure no. Tiger, nel 2013, vinse cinque tornei, ma non riesce ad accaparrarsi un major da quando la sua vita privata è finita sotto i riflettori. La morte del padre, il divorzio, la girandola di donne, i libri scandalistici hanno offuscato la sua immagine e inasprito le aspettative. Alla fine il gioco ha ceduto e Tiger non ha più ruggito. Alle Bahamas presenta le sue scarpe nuove, firmate in coppia con Nike. Il suo sito, rinnovato, promuove le sue attività benefiche e il suo nuovo lavoro come progettista di campi. La macchina da soldi quindi resta in piedi, ma quella da golf sembra decisamente ingolfata. Ciò non toglie che le aspettative per questo rientro siano moltissime e che ci sia chi crede fermamente nella sua risalita dal baratro alla vetta, da numero 898 del mondo a numero uno.
“Mi sento pronto – dice Tiger, maestro di ottimismo – ora posso effettuare tutti i colpi possibili e ho il pieno controllo di tutti i gesti tecnici”. Un altro giallo nel giallo è quale attrezzatura tecnica sceglierà Tiger dopo l’addio di Nike al settore? L’azienda infatti pur continuando a vestire Woods e altri fuoriclasse del green, ha deciso di interrompere la produzione di bastoni e palline. Allora con quali “ferri del mestiere” Tiger continuerà la sua carriera? Difende il titolo Bubba Watson.