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Golf, Tiger lascia il Farmers Insurance Open

È la terza volta che Tiger si ritira negli ultimi otto tornei e questa sembra anche peggio delle altre: si tratta forse del preludio al suo ritiro definitivo dal golf agonistico?

Golf, Tiger lascia il Farmers Insurance Open

Tiger Woods dice addio al Farmers Insurance Open (5-8 febbraio) al primo giro, dopo 11 buche e un risultato parziale di 2 colpi sopra il par. Dopo il deludente esordio annuale della settimana scorsa il campione gioca male anche a San Diego, colpisce la palla con violenza e in modo scomposto, ma soprattutto appare sofferente e si tocca più volte la schiena fin dalle prime battute e dopo un paio d’ore getta la spugna. È la terza volta che Tiger si ritira negli ultimi otto tornei e questa sembra anche peggio delle altre. Si tratta forse del preludio al suo ritiro definitivo dal golf agonistico? 

A vederlo così verrebbe da pensarlo, soprattutto perché Tiger è sempre stato uno sportivo caparbio e determinato, mentre oggi quella forza di volontà non c’è più, compromessa forse dai troppi acciacchi. Avviandosi verso l’uscita l’ex numero uno offre una spiegazione per quest’ennesimo abbandono. Di fronte alla sua porsche, mentre il caddie Joe LaCava gli sistema faticosamente la sacca in macchina, Tiger racconta che si è trattato di un problema muscolare. In sostanza ha fatto la sua routine troppo presto rispetto al tee time, rinviato per nebbia, e la forzata attesa di due ore ha raffreddato i suoi glutei e compromesso il lavoro mattutino fatto sul suo fisico. 

Una spiegazione che rivela quanto sia fragile oggi la tenuta atletica di Woods e induce ancor di più a chiedersi quanto potrà giocare in queste condizioni. Non si capisce infatti come Tiger, al di là dell’ottimismo che esprime a parole, possa risultare competitivo se ogni volta basta un colpo storto a metterlo al tappeto. Qualcuno dirà che il problema è psicologico e non fisico, ma poco importa quale sia la verità, il risultato non cambia. 

Il golf oggi ha un nuovo numero uno del mondo, Rory McIlroy, un ragazzo di grande talento con ancora molte vittorie davanti. Morto il re, viva il re allora? Non è così facile, perché nessuno, nemmeno Rory, ha il carisma, l’eleganza, la forza magnetica di Woods. Nei prossimi giorni sapremo quali saranno le decisioni del campione, se affronterà il Florida Swing che comincia a Palm Beach il 25 febbraio oppure se nel 2015 riserverà la sua immagine e le sue forze solo ai major, oppure, e speriamo di no, se sceglierà un’altra opzione,  la meno gradita per tutti.

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