Si chiama The Open, è il torneo di golf più antico del mondo, si gioca sempre nelle isole britanniche e quest’anno si tinge d’azzurro. Sono tre infatti gli italiani che scendono in campo stamattina al Royal Troon Golf Club, in Scozia: Matteo Manassero, Francesco Molinari e il dilettante Stefano Mazzoli, vent’anni a dicembre, un posto al sole grazie alla vittoria del Campionato Europeo Individuale. Sono bei traguardi per il golf tricolore, che in questa 145esima edizione dell’Open Championship potrebbe avere qualcosa d’importante da dire.
Partiamo da Manassero, un ragazzo di 23 anni che ha bruciato ogni tappa, giovanissimo vincitore di 4 tornei sul tour europeo, finalmente in ripresa dopo due anni di sofferenze. La settimana scorsa, allo Scottish Open, è apparso nuovamente in palla, perfettamente a suo agio sui temibili links. Ha chiuso in terza posizione e con un po’ di fortuna poteva salire sul gradino più alto del podio. In ogni caso il terzo posto gli è valso la qualifica per il terzo major di stagione, una meta che solo sei mesi fa sembrava irraggiungibile.
Francesco Molinari è il nostro giocatore più solido, un paio di settimane fa ha conquistato il secondo posto in Francia, milita stabilmente sul Pga Tour con risultati soddisfacenti. Gli basterebbe pochissimo per entrare nell’Olimpo, purtroppo il suo punto debole è il putt, soprattutto nei momenti decisivi.
Infine Mazzoli conferma l’altissimo livello della scuola italiana di golf, che attinge a un bacino esiguo di praticanti, eppure riesce a proiettare i migliori ai massimi livelli.
In Scozia, da oggi a domenica, il field è quello delle grandi occasioni e comprende 48 dei primi 50 giocatori del mondo e l’intera top ten: il numero uno Jason Day, il due Dustin Johnson, il tre Jordan Spieth, quindi Rory McIlroy, Bubba Watson, Henrik Stenson, Rickie Fowler, Adam Scott, Danny Willett, Branden Grace.
Difende il titolo Zach Johnson, ma i concorrenti sono molti e temibili. Fra loro Phil Mickelson, arrivato con una settimana d’anticipo per fare rodaggio in Scozia, Justin Rose, Patrick Reed, Keegan Bradley, Jim Furyk, Martin Kaymer, Luke Donald, Sergio Garcia e Rafael Cabrera Bello.
In tutto sono 156 giocatori, su un tracciato par 71 di 6500 metri circa. Il montepremi di 8,5 milioni di euro, con prima moneta di 1,364 milioni.
Il luogo che ospita il torneo è antico quasi quanto il torneo stesso. Il Royal Troon Golf Club venne fondato nel 1878 da 24 appassionati, che prepararono solo cinque buche. Sette anni più tardi, nel 1885 divenne un percorso a 18 buche, mentre oggi è sede di 45 buche, vale dire due campi e mezzo. Vanta la buca più corta e quella più lunga: la 8, soprannominata “francobollo”, misura meno di 111 metri; mentre la 6 ne conta ben 540 lungo la costa.
Per gli appassionati di golf la copertura televisiva di Sky Sport 2 HD è super: si comincia oggi con quasi 12 ore di diretta, dalle 9,30 alle 21; domani si replica; dopo il taglio ci si limita a 9-10 ore al giorno sabato e domenica. Ci sarà occasione di vedere anche gli italiani, non sempre seguiti con la dovuta attenzione dalla regia internazionale. I tee time (ora locale) sono: 10,20 Matteo; 12,09 Mazzoli; 12,20 Molinari.
Le notizie dal mondo del golf però non finiscono qui. Si è chiusa infatti lunedì la lunga marcia di avvicinamento alle Olimpiadi. Gli italiani hanno ottenuto ben 4 posti: due per il torneo maschile (11-14 agosto) e due per quello femminile (17-20 agosto). I qualificati sono Francesco Molinari e Nino Bertasio per gli uomini; Giulia Molinaro e Giulia Sergas per le donne. Gli ultimi giorni hanno riservato però l’ennesimo colpo di scena: Francesco Molinari ha rinunciato per ragioni familiari e al suo posto partirà un raggiante Matteo Manassero.
“Sono dispiaciuto – dice Manassero – che Francesco abbia scelto di non partecipare, ma sono felice di avere l’opportunità di rappresentare l’Italia a Rio 2016. Mi sento in forma, soprattutto alla luce degli ultimi risultati e mi emoziona l’idea di gareggiare ai Giochi Olimpici”.