Colpo grosso del golf italiano a livello mondiale: la Ryder Cup, nel 2022, si svolgerà a Roma. Così ha deciso la Ryder Cup Europe, che ha preferito il nostro paese a Germania, Austria e Spagna e reputato il Marco Simone Golf & Country Club, circolo capitolino di proprietà della famiglia Biagiotti, all’altezza di quest’evento planetario. “La candidatura italiana ci ha impressionato per la sua solidità dal punto di vista infrastrutturale, commerciale e di sostegno del Governo – spiega Richard Hills, direttore del Bid Management Team di Ryder Cup Europe -. I programmi di potenziamento e valorizzazione del percorso di gioco sono spettacolari, così come l’impegno allo sviluppo del golf nel paese a tutti i livelli. Non vediamo l’ora di metterci al lavoro insieme con il team italiano per dare vita all’edizione 2022”.
Per comprendere di cosa si tratta si può dire che Roma ha vinto una lotteria pari, anzi superiore a quella delle Olimpiadi, ma dovrà giocarsela bene. La Ryder Cup è la sfida a squadre Europa – Stati Uniti che si disputa ogni due anni ed è la manifestazione sportiva più seguita in televisione, a livello globale, insieme alle Olimpiadi e ai mondiali di calcio. Si tratta di avere i riflettori puntati per una settimana, concentrati però su un solo impianto sportivo, che andrà adeguato all’occasione. Una vetrina unica, una ribalta che dovrebbe mettere il turbo al golf nostrano, per ora confinato sotto i centomila giocatori, ma soprattutto al turismo golfistico e alla realizzazione di percorsi su un territorio ideale quale è quello italiano. Il traguardo è stato raggiunto grazie ai risultati agonistici di atleti come Francesco Molinari, all’appoggio dato alla candidatura dal governo Renzi, ma anche al sapiente lavoro del presidente della FIG Franco Chimenti, ovviamente soddisfatto di questo storico risultato.
“Si apre una nuova era per il movimento golfistico italiano – sostiene Chimenti – e si certifica l’ingresso dell’Italia nell’elite del golf mondiale. Abbiamo presentato un progetto estremamente solido grazie al sostegno del presidente del consiglio, Matteo Renzi e di otto ministeri. Possiamo contare, inoltre, su un pool di sponsor di grande prestigio: un’offerta pubblica e privata che assicura al nostro golf un futuro di grandi prospettive. Il nostro percorso è stato condiviso e supportato sin dal principio dal Coni. Abbiamo battuto la concorrenza di nazioni golfisticamente evolute e ciò deve riempirci d’orgoglio. Il fascino di Roma, la straordinaria capacità ricettiva e l’innegabile appeal turistico hanno sicuramente giocato a nostro favore. A tutto ciò va aggiunta la vicinanza con il centro della città del Marco Simone Golf & Country Club, circolo con un percorso di grandi contenuti tecnici, il cui progetto di restyling ne valorizzerà le caratteristiche. La presenza della famiglia Biagiotti ha dato ancor più prestigio, rappresentando al meglio il modello del made in Italy”.
Uguale soddisfazione viene dal presidente del Coni Giovanni Malagò:”E’ una vittoria del sistema sportivo Italia, questo conferma che quando giochiamo insieme siamo praticamente imbattibili. Ed è anche un successo della nostra credibilità”.
In una nota la federazione ricorda che la Ryder Cup è nata nel 1927 e si disputa una volta negli Usa e una volta in Europa. L’edizione del 1997 in Spagna e quella che si disputerà nel 2018 in Francia rappresentano gli unici due casi europei di una Ryder Cup al di fuori del Regno Unito. Poi ci sarà Roma.
La diffusione capillare del golf nel mondo, 61 milioni di praticanti in oltre 120 nazioni, sommata alla presenza in campo dei più forti golfisti continentali, fanno della Ryder Cup un appuntamento unico, capace di richiamare 300mila spettatori da tutte le nazioni e di collegare quasi 200 paesi, con un network di oltre 50 emittenti televisive e un totale di più di 500 milioni di case raggiunte per ciascun giorno di gara. Non certo trascurabili sono i benefici economici, stimati dal centro studi KPMG: 500 milioni di euro, derivanti dall’organizzazione della Ryder e degli eventi connessi nel periodo 2016-2027.
Inevitabili i complimenti anche dei vertici del tour europeo. “Le mie congratulazioni vanno all’Italia, la cui corposa e ambiziosa candidatura ha consentito di diventare la sede ufficiale della Ryder Cup 2022 – dice Keith Pelley, CEO di European Tour – non c’è dubbio che la Città Eterna rappresenterà una cornice meravigliosa per un così importante evento”.
Il cammino che porterà la Ryder Cup a Roma sarà però pieno di spese e alcuni numeri cominciano a comparire sul sito dell’European Tour. Non solo il campo Marco Simone, a diciassette km dalla capitale, sarà quasi completamente rifatto, ma pare che la Federazione si sia impegnata ad alzare la posta per l’Open d’Italia ai massimi livelli: una cifra superiore agli 80 milioni di dollari in 12 anni.
“L’offerta italiana – si legge sul sito del circuito europeo – è stata sempre forte. In particolare per l’impegno a una completa rivisitazione del campo, per portarlo ai più elevati standard richiesti dalla Ryder Cup in Europa e per l’impegno estremamente significativo in favore dell’Open italiano, con una garanzia sul montepremi: 7 milioni di dollari per il campionato per 11 anni, a partire dal 2017. Nel 2016, il montepremi raddoppierà dall’attuale cifra di 1,5 milioni, a 3 milioni”.
Un salto impressionante, che trasformerà l’Open d’Italia in uno degli appuntamenti più ricchi del tour europeo, di sicuro appeal anche per i più importanti giocatori del mondo come Rory McIlroy. Uno sforzo a sostegno del quale il presidente della Fig, Franco Chimenti, avrà trovato evidentemente sponsor adeguati. Con queste cifre l’Italia, insieme a Cina, Emirati e Turchia, si candida a diventare una delle mete più gettonate del golf agonistico ai massimi livelli.