Rory McIlroy trionfa al 143esimo Open Championship e diventa il terzo giocatore nell’era moderna, dopo Jack Nicklaus e Tiger Woods, a vincere tre Major entro i 25 anni. Il giovane nord-irlandese ha già conquistato lo Us Open nel 2011 e il Pga Championship nel 2012; per completare il Grande Slam gli manca solo il Masters e ci arriverà se continuerà a giocare così bene, tanto più che Augusta gli si addice.
Nei quattro giorni al Royal Liverpool, Rory ha stupito per la sua grande sicurezza, soprattutto con il drive. I presunti problemi con l’attrezzatura sono ormai un pallido ricordo, visti i colpi di partenza chilometrici anche in buche strettissime. Il nord-irlandese assomiglia sempre di più al Tiger Woods dei tempi migliori, è un giocatore coraggioso, sicuro, capace di prendere la testa della classifica e di non lasciarla più. A Hoylake ha dominato per quattro giorni, chiudendo la sua marcia trionfale con 271 colpi (-17), davanti agli ottimi Sergio Garcia (-15) e Rickie Fowler (-15). La forza di McIlory ha in parte ucciso lo spettacolo, anche se i links sono sempre insidiosi e una sola buca può risultare fatale. Rory però è stato perfetto anche nelle difficoltà: ogni volta che è andato fuori pista, che è incappato in un bunker, che si è trovato immerso nel rough. Insomma ha sbagliato poco o niente. I suoi inseguitori sono stati bravi, ma non sono mai riusciti a impensierirlo, benché il distacco sia sceso da sei a due colpi l’ultimo giro.
“È difficile dire come mi sento in questo momento – commenta Rory pochi minuti dopo la vittoria – è come se avessi percorso una lunga strada negli ultimi 18 mesi. Sono successe molte cose, anche fuori dal campo da golf. La mia determinazione e il duro lavoro però hanno dato i loro frutti”. Il pensiero va inevitabilmente all’ex fidanzata, la tennista Caroline Wozniacki, dalla quale si è separato in maggio, pochi mesi prima del matrimonio. Quel rapporto, forse, aveva scombussolato il suo mondo interiore. Di sicuro dopo la rottura ha di nuovo vinto due tornei importantissimi: il Bmw Pga Championship e ieri addirittura il Major dei Major, The Open. Ad aspettarlo sul green della 18, al posto di Caroline, questa volta c’era la mamma, che tanti sacrifici e doppi lavori ha fatto per far giocare questo ragazzo pieno di talento. I suoi genitori ci hanno sempre creduto, al punto che suo padre Gerry, con tre amici, aveva persino scommesso 400 sterline nel 2004 che Rory avrebbe vinto il British Open prima dei 26 anni. Quella scommessa veniva pagata 500 a 1 e ora Gerry di sterline ne incasserà duecentomila. Si tratta di una goccia nel mare di denaro che ormai guadagna suo figlio, ma è certo una bella soddisfazione.
La vittoria di ieri darà una notevole spinta a Rory anche nell’ordine di merito mondiale, vale cento punti e gli farà scalare posti in classifica, dove era ottavo. Numero uno rimane Adam Scott, che ha chiuso l’Open al quinto posto.
Grande torneo anche per gli italiani: settimo Edoardo Molinari, quindicesimo Francesco Molinari, diciannovesimo Matteo Manassero. È un risultato straordinario per il golf azzurro, che conta una manciata di giocatori dilettanti, ma che vanta un piccolo gruppo di atleti di classe mondiale.
Male invece Tiger Woods, 69esimo. Il campionissimo è partito benino, poi ha pagato lo scotto di quattro mesi lontano dalle competizioni. Il suo prossimo banco di prova sarà il Pga Championship, l’ultimo Mjor dell’anno in programma dal 7 al 10 agosto al Valhalla Golf Club, Louisville, in Kentucky. La sua stagione a questo punto sembra compromessa e resta incerta anche la sua partecipazione alla Ryder Cup. Tiger vorrebbe entrare in squadra, ma il capitano Tom Watson ribadisce che dipende da come giocherà. Insomma, per quanto il pubblico lo ami, una wilde card per lui non è ancora scontata.