È un grande campione di golf, ma è anche un campione di serietà, virtù, modestia, eleganza. È il testimonial migliore che un paese possa vantare nel mondo dello sport e chissà se l’Italia se ne sta rendendo conto. Stiamo parlando di Francesco Molinari, che ieri, al termine di una stagione eccezionale, ha vinto il Tour Europeo di golf 2018, completando un’impresa che mai era riuscita a un altro giocatore italiano.
Da aprile in poi è scattata una magia che ha portato l’azzurro al sesto posto dell’ordine di merito mondiale. Francesco infatti ha vinto in successione il BMW PGA Campionship (tour europeo), il Quicken Loans National (tour americano), l’Open Championship (un major e quindi comune a tutti i tour). Felice, ma non ancora sazio, a settembre è stato il protagonista assoluto della Ryder Cup di Parigi, l’unico europeo nella storia di questa competizione a vincere cinque su cinque incontri disputati.
Ieri è arrivata anche l’attesa conferma della vittoria nella Race to Dubai, la classifica europea, al termine di una stagione di 47 gare, in 30 paesi e 4 continenti. Una ciliegina da 1,250 milioni di dollari su una torta annuale già sontuosa. Il bonus messo in palio dal tour è di 5 milioni di dollari per i primi dieci, 1,250 dei quali vanno appunto al primo.
L’atto finale, al termine del quale Francesco ha incassato il suo premio, è stato il DP World Tour Championship, al Jumeirah Golf Estates di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. La gara è stata vinta da Danny Willett, mentre Chicco, forse un po’ stanco, è arrivato solo 28esimo. D’altra parte il suo vantaggio in classifica annuale era tale che solo il campione in carica Tommy Fleetwood avrebbe potuto contendergli la leadership.
Non è successo, perché l’inglese, per impensierire l’italiano, avrebbe dovuto vincere, mentre si è fermato al 16esimo posto. Alla fine, fra l’altro, erano tutti contenti e la rivalità fra i due si è sciolta in un abbraccio. Chicco e Tommy sono grandi amici, soprattutto dopo la Ryder, dove hanno formato una coppia imbattibile e così solida da essere battezzata con il nome unico di Mollywood.
“Giocarmi il successo per la money list proprio contro Fleetwood non è stato facile – ha commentato Molinari – sia per il rapporto che abbiamo, sia perché è molto bravo e a un certo punto ho pensato anche che avrebbe potuto mettermi in difficoltà e spuntarla. È un ragazzo eccezionale, ha grande talento, è più giovane di me e sono certo che avrà ancora tante altre opportunità”.
E infine: “Questo per me è un momento incredibile, ma ora avrò tempo per sedermi, rilassarmi e pensare a quanto accaduto in questi ultimi mesi. Quando questa mattina sul tee di partenza mi hanno presentato come vincitore dell’Open Championship e leader della Race To Dubai mi sembrava surreale. È più di quanto avessi mai immaginato di raggiungere. Ci sono tanti giocatori che ritengo più bravi di me che non sono ancora riusciti a vincere un major o la Race To Dubai. Raggiungere tali obiettivi in una sola stagione è semplicemente qualcosa di eccezionale”.