Francesco Molinari torna in campo per il secondo major dell’anno, lo Us Open, che si gioca da oggi a domenica al Shinnecock Hills Golf Club di Southampton (New York). Il campione azzurro arriva negli Usa da leader europeo, numero uno della Race To Dubai, dopo la vittoria nel BMW PGA Championship e il secondo posto all’Open d’Italia, due gare importantissime, parte delle Rolex Series mini circuito di eccellenza dell’European Tour. E parte fra i favoriti, dopo la seconda posizione conquistata nello US PGA Championship dell’anno scorso (ultimo appuntamento del grande slam), la nomina a “golfista del mese di maggio” dell’Eurotour e il primato attuale nelle qualifiche per la squadra europea della Ryder Cup che si disputerà a settembre a Parigi.
Inutile dire che vincere non sarà facile, perché il field è dei più ostici e comprende, partendo dall’alto, il numero uno del mondo Dustin Johnson e il numero due Justin Thomas. Le parti sono invertite nella classifica di Fedex Cup, ma la sostanza non cambia: sono i giocatori più forti del momento.
Johnson è tornato in testa al ranking la settimana scorsa, con la vittoria nel FedEx St. Jude e Thomas vuole prendersi un’immediata rivincita. I due giocano insieme, ma non si tratta di una sfida testa a testa perché fra loro c’è Tiger Woods, che sul trono del mondo del golf è rimasto seduto per circa dieci anni. Oggi è solo 80esimo, ma fa impazzire lo stesso pubblico e tv. Il fuoriclasse non partecipa allo US Open da tre anni, però vanta tre titoli in questa gara, l’ultimo dei quali è del 2008 e fu conquistato su una gamba sola per un crociato rotto (subito dopo si operò al ginocchio). Oggi il fenomeno vuole riprovarci, le gambe sono due e la schiena è a posto, ma bisogna vedere se il putter lo asseconderà.
Sono molto determinati anche gli altri giocatori in gara. Citiamo solo una parte dei primi venti del mondo. Fra loro Justin Rose, Jordan Spieth, Jon Rahm, Rory McIlroy, Rickie Fowler, Jason Day, Brooks Koepka, che difende il titolo, Hideki Matsuyama, Tommy Fleetwood, Patrick Reed, a segno nel Masters, Sergio Garcia, Alex Noren, Henrik Stenson, Phil Mickelson.
Il montepremi è di 12 milioni di dollari, il più alto che ci sia in un torneo; 2,160 milioni andranno al primo classificato.