Con l’Honda Classic si ha finalmente la sensazione che la stagione di golf stia cominciando davvero. I tornei sulla West Coast statunitense sono splendidi, ma è il Florida Swing che accende la fantasia e la passione di chi gioca e di chi guarda questo straordinario spettacolo sportivo.
Teatro della sfida che comincia oggi è il PGA National Resort & Spa (Champion) di Palm Beach Gardens, un par 70 di 6500 metri, un percorso disegnato da Tom e George Fazio nel 1981 e rivisitato da Jack Nicklaus nel 1990 e nel 2002, comprensivo della famosa trappola dell’Orso, tre buche nelle quali molti giocatori tendono a cadere. In palio ci sono 6,1 milioni di dollari, 1,1 milione per il primo.
Per l’occasione torna sul tee Rory McIlroy, numero uno del mondo e secondo lo scorso anno in questa gara dietro a Russel Henley. Rory ha già vinto un torneo in stagione, il Desert Classic di Dubai. Il nord-irlandese è al suo debutto sul Pga Tour nel 2015 e scenderà in campo, nelle prime giornate con altri due giovani agguerriti, Dustin Johnson e Brooks Koepka, primo poche settimane fa nel Phoenix Open.
In mancanza di Tiger Woods, che ancora non si sente pronto per affrontare una gara (e chissà quando lo sarà di nuovo), tutti gli occhi sono puntati su Rory, nella speranza di vederlo vincere o lottare per tornare ancora sul podio, nella speranza di poter gridare di nuovo alla nascita di un fenomeno mondiale, in grado di battersi con i record storici dei più grandi. Se la corsa di Tiger si ferma un’altra deve cominciare, altrimenti il pubblico non sogna più.
Il compito di tenere alto il morale di milioni di spettatori è affidato a Rory, che spingerà il gas al massimo come ha fatto negli ultimi 12 mesi non deludendo mai le aspettative. L’appuntamento di questo weekend è così ghiotto che quasi tutti i più bravi e i più famosi lo hanno in agenda: Justin Rose, Patrick Reed e Billy Horschel; Phil Mickelson, Sergio Garcia e Martin Kaymer; Rickie Fowler, Russell Henley e Graeme McDowell. Del field fa parte anche Francesco Molinari, che cercherà di sfruttare quest’ultima occasione per rientrare nel perimetro del WGC Cadillac della prossima settimana, dal quale è automaticamente escluso persino Tiger a causa della sua posizione nel Ranking mondiale (numero 70). Francesco è 62esimo e probabilmente solo un risultato eccezionale lo farà entrare nei primi 50, spalancandogli le porte del Trump National Doral di Miami.
Intanto sul fronte europeo Edoardo Molinari, Renato Paratore, Andrea Pavan, Alessandro Tadini, Marco Crespi e Francesco Laporta, che ha la ‘carta’ per il circuito sudafricano, sono in gara nel Joburg Open (26 febbraio-1 marzo), torneo in combinata tra European Tour e Sunshine Tour in programma al Royal Johannesburg & Kensington GC, a Johannesburg in Sudafrica.
Il montepremi è di 1.280.000 euro dei quali 206.500 andranno al vincitore. Per quanto riguarda la Ryder Cup 2016 è stato ufficializzato il nome di Davis Love III, nelle vesti di capitano della squadra americana. ”Sono entusiasta di esser stato scelto per rappresentare il mio Paese – ha commentato Love – e ho lo stesso obiettivo del 2012, ma con uno spirito diverso. Lavoreremo per tornare alla vittoria, gettando le basi anche per i successi del futuro. Quest’incarico mi riempie d’orgoglio e non vedo l’ora di iniziare”. Si ricorda che per il 2022, anche l’Italia si è candidata a ospitare la Ryder Cup, sul percorso romano del Marco Simone Golf & Country Club (Guidonia Montecelio).