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Golf, la linea d’ombra di Tiger Woods

FIRSTonline

Riparte il grande golf con due tornei molto interessati da oggi a domenica, uno negli Usa e uno in Australia. Negli States si gioca il Genesis Open, al Riviera Country Club di Pacific Palisades in California. Il feld è super e comprende il numero uno del mondo Jason Day, ma anche Jordan Spieth, vincitore la settimana scorsa a Pebble Beach e Hideki Matsuyama, che ha trionfato la settimana precedente a Phoenix.

Tiger Woods doveva far parte di questa prestigiosa compagnia, ma il fuoriclasse ha dato forfait dopo i problemi alla schiena dichiarati a Dubai. Purtroppo il campionissimo ha ricominciato a soffrire di spasmi, che si sospetta siano più mentali che fisici. Al Desert Classic, Tiger ha fatto veramente brutta figura. Non sembrava sofferente, ma dopo qualche brutto colpo appariva invece totalmente demotivato. Fatto sta che il secondo giorno non si è presentato in campo e il suo manager ha spiegato che si trattava di mal di schiena. Quest’ennesimo ritiro di Tiger mette in discussione tutto quanto si poteva sperare. La sensazione è che l’americano non ne abbia più voglia. Troppi eventi ormai hanno minato la sua fiducia e la sua immagine. La linea d’ombra che è scesa su questo 41enne non è tanto quella della maturità, ma quella dell’anzianità di uno sportivo, che ha vinto tutto sorretto dall’esuberanza giovanile e dalla volontà di affermarsi. Oggi, a quasi dieci anni dallo scandalo a luci rosse, vero spartiacque della sua carriera, Tiger semplicemente non è più Tiger. Il gioco, a tratti sembra ancora bello, ma nella sua testa qualcosa si è rotto. Al Riviera sarà presente fisicamente, ma non come giocatore, perché la sua Fondazione è coinvolta nell’evento. Nelle scorse settimane ha annunciato che non farà nemmeno l’Honda Classic. L’ultima spiaggia sarà il Masters, il major che ha vinto e amato di più. Se rinuncerà anche alla magnifica opportunità di Augusta non si capisce quale futuro potrà avere l’ex numero uno del mondo.

In California troviamo invece Francesco Molinari, dopo due settimane di pausa e ancora nel pieno della sua carriera. Con Chicco anche lo spagnole Sergio Garcia a segno proprio a Dubai. Completano il parterre de roi Bubba Watson, campione uscente, Dustin Johnson, appena tornato numero tre mondiale, Phil Mickelson, Patrick Reed, Jim Furyk, Adam Scott, Justin Rose, Charl Schwartzel; Graeme McDowell. Il montepremi è di 7 milioni di dollari. In Australia scende invece campo Edoardo Molinari, nell’ISPS HANDA World Super 6, torneo in combinata tra European Tour e PGA Tour of Australasia, al Lake Karrinyup CC di Perth.

La gara ha una formula innovativa e molto divertente per il pubblico televisivo. Per 54 buche si procede con la rituale stroke play e taglio dopo 36. Al temine del terzo giro un successivo taglio lascerà in gara 24 concorrenti che si affronteranno in uno shoot-out a eliminazione diretta. In caso di parità vi sarà uno spareggio con un solo colpo su una buca di 90 metri, appositamente preparata, e passerà il turno (o vincerà il torneo se in finale) chi porrà la palla più vicina alla bandiera. Una sorta di nearest to te pin. Fanno parte del field alcuni dei giocatori australiani più famosi come Robert Allenby, Andrew Dodt, Richard Green, Matthew Griffin e Brett Rumford insieme al neozelandese Ryan Fox. Tra i frequentatori del tour europeo spicca il nome dello svedese Alex Noren, numero 11 mondiale, e uno dei favoriti. Da seguire anche Thorbjorn Olesen, Louis Oosthuizen, Gregory Bourdy e Scott Henry. Il montepremi è di 1,260 milioni di dollari.

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