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Golf. Jimenez in testa all’Open Championship, Woods a un colpo di distanza

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Miguel Angel Jimenez, detto il Meccanico per la sua passione per le Ferrari, conduce il 142esimo Open Championship in corso a Muirfield, in Scozia, con tre colpi sotto il par. Tiger Woods lo insegue da presso con -2, mentre Francesco Molinari, migliore in campo sul gioco lungo, è undicesimo a +1. Open da dimenticare per Matteo Manassero che resta fuori dal taglio con +15, insieme a un nutrito gruppo di giocatori eccellenti, primi, fra gli altri, Rory McIlory, +12 e Justin Rose +10.

Nato a Malaga 49anni fa, Jimenez sarebbe il più anziano vincitore nella storia del British. In 31 anni di carriera ha giocato 500 tornei sull’European tour e ha vinto 18 volte, mai un major però. Giocatore non molto potente, ma preciso, di grande esperienza e carattere, Jimenez non sembra turbato dalla sua posizione nel più prestigioso campionato del grande slam. Sigari, macchine e vino rosso sono le sue passioni insieme al golf, cui si dedica contemporaneamente, senza molti pregiudizi: “Faccio quello che mi piace”, ammette. In campo pratica è facile vederlo fare stretching, o una specie di danza del ventre, col sigaro ben piantato in bocca e lo sguardo ironico. Oggi è sul tee in ultima partenza: riuscirà a tenere testa al temibile links scozzese per altre 36 buche? Sarebbe un fantastico modo di coronare una fantastica carriera. Per Muirfield d’altra parte ci vuole un giocatore solido e scafato e Jimenez risponde perfettamente all’identikit.

Gli inseguitori del Meccanico però sono temibili. Tiger Woods non è in splendida forma, ma è molto concentrato, vuole tantissimo questo titolo per la quarta volta ed è a un passo dalla vetta. La Tigre, dopo una partenza traballante, ha lasciato in sacca i legni e scelto una strategia molto conservativa: ferri e putt caldo per non perdere contatto con i primi. E alla fine della seconda giornata queste scelte hanno pagato. Il numero uno al mondo è a pari merito con lo svedese Henirk Stenson, Lee Westwood e Dustin Johnson a un solo colpo dallo spagnolo. Le prossime buche saranno una interminabile guerra di nervi, nella quale Tiger ha ben pochi rivali. Muirfield però è un campo che può far perdere la testa a tutti. Dopo 15 giorni di sole sembra una landa desolata di paglia, con i green di un verde pallido grazie a qualche annaffiatura notturna. Sul fairway la palla rotola spesso in modo incontrollato, subisce innumerevoli insidie, fino a infilarsi in un rough intestricabile o nei profondi bunker. Ancor peggio i green, rebus di illeggibili pendenze, capaci di mettere al tappeto anche grandissimi puttatori come Brandt Snedeker. Su queste condizioni già difficili pende anche l’incognita del vento, che in Scozia può decidere molto più della grande volontà di un giocatore. Insomma è una sfida, ancora una volta, tutta la seguire. Eccellente la prestazione di Francesco Molinari fino a questo momento, impressionanti le sue statistiche in campo, dove è stato probabilmente il numero uno sui colpi dal tee al green. Peccato che il putt non sia all’altezza del resto del gioco, un handicap per un giocatore di così grande livello. Oggi Francesco parte alle 14,10 (15,10 in Italia) con Webb Simpson, vincitore dello US Open 2012. Jimenez, in ultima partenza gioca alle 15,20 (16,20) con Stenson. Subito prima, 15,10 (16,10) Tiger Woods e Lee Westwood.

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