Ultima tappa di avvicinamento all’Open Championship: si tratta dello Scottish Open, appuntamento prestigioso del tour europeo che si gioca da oggi domenica al Royal Aberdeen links course. Eccezionale il field: 156 fra i migliori giocatori del mondo, 25 dei primi sessanta dell’ordine di merito, altrettanti giocatori di Ryder Cup e dieci vincitori di Major, da Rory McIlory a Phil Mickelson, da Matteo Manassero a Luke Donald, da Justin Rose a Rickie Fowler, da Lee Westwood a Jimmy Walker, leader della Fedex. In pista anche i fratelli Edoardo e Francesco Molinari, cui si aggiungono gli italiani Marco Crespi e Andrea Pavan.
Lefty difende il titolo conquistato nel 2013, ma anche Edoardo Molinari vanta questo trofeo in bacheca, vinto quattro anni fa in modo spettacolare, con l’obiettivo, centrato, di qualificarsi per la Ryder Cup.
Tradizione vuole che chi gioca lo Scottish abbia più probabilità, la settimana, successiva, di vincere il British. Anche per questo la gara attira la crema del golf mondiale, tanto più che si disputa sempre su un links, cioè su una palestra perfetta per il terzo Major di stagione, in calendario la prossima settimana.
Quest’anno lo Scottish approda nello storico Royal Aberdeen Golf Club, il sesto campo più antico del mondo, fondato nel 1780, secondo solo a luoghi sacri come St Andrews e Muirfield. Il percorso è di 6200 metri, non lunghissimo per gli standard attuali, ma ugualmente aspro.
Le dune naturali, i venti che spirano dal mare del nord, la selvaggia vegetazione scozzese rappresentano infatti ostacoli ben più ardui di qualche metro. La gara, fra l’altro, dovrebbe cominciare sotto i peggiori auspici, con vento e pioggia battenti e un roguh reso d’acciaio dal mix estivo di acqua e sole. Condizioni proibitive, che dovrebbero attenuarsi nel fine settimana. Una tragedia per i giocatori? Tutt’altro. “Giovedì il tempo dovrebbe essere terribile – sostiene Mickelson – e io non vedo l’ora di uscire e cercare di giocare bene. È divertente, è una grande opportunità”.
Per McIlory vento e pioggia mettono solo un po’ di pepe alla gara. “Una volta per me non era strano giocare sotto la pioggia, con l’attrezzatura bagnata – dice il nord irlandese- ora siamo più viziati e cerchiamo sempre di trovarci in ottime condizioni. Mi piace invece assaporare di nuovo la sfida”. Rory parte favorito, alla pari dell’inglese Rose. Subito dopo c’è Mickelson, seguono Donald, Ian Poulter, Lee Westwood, Jamie Donadson e Francesco Molinari. L’azzurro è sempre in ottima forma, benché la settimana scorsa non abbia giocato bene all’Open di Francia (vinto da Graeme McDowell e gettato al vento da Kevin Stadler). Chicco è comunque il primo degli italiani, il numero 43 dell’ordine di merito mondiale e 24 nella Race to Dubai. Il suo gioco lungo, bello e regolare, è perfetto per i links e al botteghino questo fa la differenza.
Per chi vuole fare una scorpacciata di golf in tv Sky Due Sport trasmette il torneo tutti i giorni per molte ore. Giovedì e venerdì la diretta comincia addirittura alle 11,30 e termina alle 19,30; sabato e domenica orario più umano, dalle 15,30 alle 20,30. Repliche in sintesi in tarda serata.