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Golf, il deserto di Abu Dhabi si tinge di Rose

Il campione inglese, al secolo Justin, sta conducendo l’Abu Dhabi Hsbc Golf Championship con 12 colpi sotto il par dopo 54 buche e oggi potrebbe portare a casa il suo primo titolo 2013 – Tiger Woods escluso, per la prima volta, a causa di 2 colpi di penalità – Gagli e Manassaro affrontano l’ultimo giorno dal 19esimo e 24esimo posto.

Golf, il deserto di Abu Dhabi si tinge di Rose

Justine Rose, in splendida forma dopo la brillante stagione scorsa, annuncia che si fermerà in zona e la prossima settimana parteciperà anche al Commercial Bank Qatar Masters, insieme ad altri protagonisti del golf mondiale come Sergio Garcia, Jason Dufner e Martin Kaymer. I tre tornei degli Emirates del resto sono fra i più ricchi del tour europeo (il terzo è il Desert Classic di Dubai e si svolgerà a fine mese) e attirano sempre un folto e blasonato numero di golfisti, fra gli altri una nutrita pattuglia di giocatori italiani. Cinque sono gli azzurri scesi in campo anche sul percorso di Abu Dhabi e due sono in buona posizione dopo 54 buche: Matteo Manassero è 24esimo con -3 e Lorenzo Gagli  è 19esimo con -4. Purtroppo invece Alessandro Tadini, Edoardo e Francesco Molinari non hanno superato il taglio. 

Ma i nostri eroi sono tornati a casa in buona compagnia, visto che nemmeno   Rory McIlroy e Tiger Woods sono riusciti a qualificarsi per il weekend. Rory non ce l’ha fatta perché ha giocato male: 75 colpi il primo giorno e 75 colpi il secondo giorno, per un totale di 6 colpi sopra il par. Il numero uno del ranking mondiale è apparso un po’ arrugginito dopo la pausa natalizia e in difficoltà con la nuova attrezzatura. Da qualche mese McIlroy è targato Nike e forse deve fare un po’ di rodaggio col nuovo drive (basse le percentuali di fairway presi) e con il nuovo putter. Il secondo giorno, dopo aver chiuso le prime 18 buche con 31 putt, Rory ha addirittura tolto il Nike e rimesso il fedele Scotty Cameron nella sacca, ma non  ha recuperato.

Il 23enne nordirlandese in queste settimane cercherà sicuramente di ritrovare lo swing, ma anche di calibrare meglio ferri e bastoni. Il contratto con la Nike dura dieci anni e vale 250 milioni di dollari, quindi tutti si daranno daffare perché  il matrimonio funzioni.  Ma cambiare legni, ferri e putter non è come cambiare un cappellino o una maglietta.  Bisogna aggiustare le rotelle e oliare il motore, un po’ come succede ai campioni delle due ruote quando cambiano moto. E poi sperare che funzioni.

Fuori dal taglio è rimasto anche Tiger Woods, con gran danno per gli ascolti tv e con gran delusione degli spettatori. Il fatto clamoroso è che Tiger è incorso in due colpi di penalità per non aver rispettato una regola. Un evento unico nella sua carriera, di cui le tv americane hanno parlato per tutta la giornata di ieri. Il golf, lo ricordiamo a chi non conosce a fondo questa disciplina, è l’unico sport dove il giocatore è arbitro di se stesso, ma qualunque osservatore può far rilevare ai giudici di gara eventuali irregolarità. 

Rivediamo allora brevemente i fatti. Tiger alla buca 5, finisce in un cespuglio, chiama Kaymer, che gioca con lui e McIlroy, per fargli vedere che la sua palla è infossata. I due convengono che Tiger può “droppare” senza penalità, poiché la regola del free dropp per palla infossata nel terreno si estende, sul tour, a tutto il percorso. Uno spettatore chiede spiegazioni, un giudice  verifica e si accorge che il punto nel quale è caduta la palla di Tiger Woods è sabbioso.

La “sabbia” non è “terreno” e su questa differenza di lana caprina finisce il torneo del campione americano. Le regole sono regole e il golf non ammette eccezioni. Tiger non obietta nulla, l’opinione del giudice è sacra. Chiude la sacca e torna a casa. La prossima settimana farà il suo primo torneo dell’anno sul Pga tour in California, a San Diego, al Farmers Insurance Open, Torrey Pines (South Course) e ha già altro a cui pensare. Più delusi degli spettatori e dei giocatori, saranno probabilmente gli sponsor che pare abbiano sborsato 3 milioni più 3 milioni di dollari per avere Rory e Tiger negli Emirates. Così comunque va il mondo del golf.

Penalità a parte si spera che Tiger nei prossimi mesi metta in campo un gioco un po’ più preciso di quello esibito ad Abu Dhabi. Il golf si sente ancora orfano dell’invincibilità di questo campione, al punto che molti sperano che la sua vita privata si rimetta in sesto e lui ritrovi la concentrazione necessaria per vincere. La speranza si è fatta più concreta da quando si sono moltiplicate le voci di un suo riavvicinamento alla ex moglie Elin Nordegren, si parla addirittura di nuove nozze. Sia come sia i bookmaker accettano scommesse: il fidanzamento ufficiale entro il 2013 è dato a 3,75; nozze e gravidanza entro il 2014 a 4,00 e a 5,50. Ma qualcuno è convinto che l’idillio avrà vita breve e un nuovo tradimento è a quota 4,33. 

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