Gran finale per il tour europeo di golf, a Dubai, dove i primi magnifici 60 giocatori si misurano, da oggi a domenica, nel DP World Tour Championship, al termine del quale verrà incoronato il campionissimo 2012. In palio ci sono 6,3 milioni di euro per il torneo e una prima moneta superiore a un milione di euro. Inoltre c’è un consistente premio in denaro per i primi dieci classificati del “campionato” (la Race to Dubai), fatto di 45 tornei in giro per il mondo: 3,75 milioni di dollari, un milione dei quali destinato al primo.
I riflettori sono puntati su Rory McIlory, attuale numero uno del ranking mondiale, capofila della classifica del tour europeo e di quello americano. Il 23enne nord irlandese si appresta a ripetere l’impresa compiuta lo scorso anno dall’inglese Luke Donald, vincitore di entrambi i circuiti. Dopo il terzo posto a Singapore nessuno può scalzare Rory dal podio, ma c’è da scommettere che McIlory farà di tutto per vincere anche l’ultima gara. E’ vero che la scorsa settimana il campionissimo non ha passato il taglio a Hong Kong, ma si tratta di un piccolo incidente di percorso in una stagione sfolgorante, l’attimo di stanchezza di un giocatore che quest’anno ha vinto tutto, compreso un altro major e la sua seconda Ryder Cup.
Diretto inseguitore di Rory, nella Race to Dubai, è lo svedese Peter Hanson. I due oggi giocano insieme perché le partenze sono in ordine di merito, a cominciare dagli ultimi in classifica per arrivare ai primi, così ognuno dovrà vedersela col suo rivale più prossimo. Subito prima di McIlory e Hanson partono due fuoriclasse del calibro dell’inglese Justin Rose e del sudafricano Louis Oosthuizen, ancora prima Ian Poulter e Branden Grace, mentre quartultimi sono Francesco Molinari e Luke Donald, rispettivamente settimo e ottavo della Race to Dubai. Il Chicco nazionale deve vedersela con il numero due del mondo, vincitore la settimana scorsa del Dunlop Phoenix in Giappone, una mossa che ha consentito a Donald di scavalcare nuovamente Tiger Woods nel ranking mondiale e di riconquistare la seconda posizione. Molinari deve tenere la concentrazione e abbandonarsi al suo splendido gioco, cercando di preservare o migliorare il suo settimo posto.
Risalendo all’indietro, partenze e classifica, troviamo Graeme McDowell e Paul Lawrie e prima di loro Nicolas Colsaerts e Lee Westwood, tutti grandi protagonisti di Ryder. Il cuore batte però per la partenza numero 23, sette team prima della vetta. Qui troviamo Matteo Manassero, il diciannovenne che ci ha entusiasmato negli ultimi tornei. Il teenager che ha portato a casa una vittoria strepitosa a Singapore, prevalendo su un fuoriclasse del calibro di Oosthuizen ai playoff, il ragazzo che è riuscito a farci sognare ancora una volta la scorsa settimana a Hong Kong, dove è arrivato quarto. Manassero è al top della forma, ha migliorato il gioco lungo e trovato la giusta misura nei putt, sarebbe fantastico se riuscisse a scalare ancora posizioni e a entrare nei primi dieci della classifica globale. Non sarà facile però, perché il field è di quelli che si fanno dare del lei e comprende, oltre ai già citati campioni, giocatori sempre verdi come gli spagnoli Sergio Garcia e Miguel Angel Jimenez, vincitore dell’’Hong Kong Open, con un gioco insuperabile nella quarta giornata. Da citare infine Martin Kaymer, Thomas Bjorn e Charl Schwartzel. Tutti pronti a incrociare ferri e bastoni per dare vita all’ultimo grande spettacolo di golf della stagione europea.
Chiusi i battenti della Race 2012 non c’è comunque da listare le bandiere a lutto. Il calendario 2013 è già pronto e comincia subito, dopo una sola settimana di sosta. Si riparte infatti il 6 dicembre a Durban, in Sud Africa, con The Nelson Mandela Championship. E speriamo che le tv continuino a seguire i due tour, quello europeo e quello Usa (dove militano, per la maggior parte dell’anno, anche i migliori giocatori europei), come hanno fatto quest’anno, perché il golf è bellissimo e finalmente parla anche italiano. Per chi vuole seguire la sfida di Dubai dunque appuntamento su Skydue a partire dalle 9 della mattina in diretta e, in replica, nel corso della giornata e della sera.
I riflettori sono puntati su Rory McIlory, attuale numero uno del ranking mondiale, capofila della classifica del tour europeo e di quello americano. Il 23enne nord irlandese si appresta a ripetere l’impresa compiuta lo scorso anno dall’inglese Luke Donald, vincitore di entrambi i circuiti. Dopo il terzo posto a Singapore nessuno può scalzare Rory dal podio, ma c’è da scommettere che McIlory farà di tutto per vincere anche l’ultima gara. E’ vero che la scorsa settimana il campionissimo non ha passato il taglio a Hong Kong, ma si tratta di un piccolo incidente di percorso in una stagione sfolgorante, l’attimo di stanchezza di un giocatore che quest’anno ha vinto tutto, compreso un altro major e la sua seconda Ryder Cup.
Diretto inseguitore di Rory, nella Race to Dubai, è lo svedese Peter Hanson. I due oggi giocano insieme perché le partenze sono in ordine di merito, a cominciare dagli ultimi in classifica per arrivare ai primi, così ognuno dovrà vedersela col suo rivale più prossimo. Subito prima di McIlory e Hanson partono due fuoriclasse del calibro dell’inglese Justin Rose e del sudafricano Louis Oosthuizen, ancora prima Ian Poulter e Branden Grace, mentre quartultimi sono Francesco Molinari e Luke Donald, rispettivamente settimo e ottavo della Race to Dubai. Il Chicco nazionale deve vedersela con il numero due del mondo, vincitore la settimana scorsa del Dunlop Phoenix in Giappone, una mossa che ha consentito a Donald di scavalcare nuovamente Tiger Woods nel ranking mondiale e di riconquistare la seconda posizione. Molinari deve tenere la concentrazione e abbandonarsi al suo splendido gioco, cercando di preservare o migliorare il suo settimo posto.
Risalendo all’indietro, partenze e classifica, troviamo Graeme McDowell e Paul Lawrie e prima di loro Nicolas Colsaerts e Lee Westwood, tutti grandi protagonisti di Ryder. Il cuore batte però per la partenza numero 23, sette team prima della vetta. Qui troviamo Matteo Manassero, il diciannovenne che ci ha entusiasmato negli ultimi tornei. Il teenager che ha portato a casa una vittoria strepitosa a Singapore, prevalendo su un fuoriclasse del calibro di Oosthuizen ai playoff, il ragazzo che è riuscito a farci sognare ancora una volta la scorsa settimana a Hong Kong, dove è arrivato quarto. Manassero è al top della forma, ha migliorato il gioco lungo e trovato la giusta misura nei putt, sarebbe fantastico se riuscisse a scalare ancora posizioni e a entrare nei primi dieci della classifica globale. Non sarà facile però, perché il field è di quelli che si fanno dare del lei e comprende, oltre ai già citati campioni, giocatori sempre verdi come gli spagnoli Sergio Garcia e Miguel Angel Jimenez, vincitore dell’’Hong Kong Open, con un gioco insuperabile nella quarta giornata. Da citare infine Martin Kaymer, Thomas Bjorn e Charl Schwartzel. Tutti pronti a incrociare ferri e bastoni per dare vita all’ultimo grande spettacolo di golf della stagione europea.
Chiusi i battenti della Race 2012 non c’è comunque da listare le bandiere a lutto. Il calendario 2013 è già pronto e comincia subito, dopo una sola settimana di sosta. Si riparte infatti il 6 dicembre a Durban, in Sud Africa, con The Nelson Mandela Championship. E speriamo che le tv continuino a seguire i due tour, quello europeo e quello Usa (dove militano, per la maggior parte dell’anno, anche i migliori giocatori europei), come hanno fatto quest’anno, perché il golf è bellissimo e finalmente parla anche italiano.
Per chi vuole seguire la sfida di Dubai dunque appuntamento su Skydue a partire dalle 9 della mattina in diretta e, in replica, nel corso della giornata e della sera.