Il gotha del Golf mondiale si trasferisce questa settimana in Florida, al Pga National di Palm Beach, per l’Honda Classic, un torneo che ha acquisito sempre più importanza negli ultimi anni grazie agli ingenti investimenti fatti sul campo (cento milioni di dollari a partire dal 2006) e alla fantasia di Jack Nicklaus, che firma questo percorso, caratterizzato da un triangolo infernale, le buche 15, 16 e 17 denominate la “Trappola dell’Orso”. Gli appassionati ricorderanno che Nicklaus quando era il golfista numero uno al mondo era soprannominato l’Orso d’oro e in questo campo, più che in altri da lui disegnati, ha lasciato la sua firma.
Il Pga National ha ospitato nel corso della sua vita la Ryder Cup, il PGA Championship e una dozzina di campionati senior PGA. Il successo dell’Honda Classic, che si svolge qui dal 2007, è dovuto sia alla presenza di tutti i più grandi giocatori, sia alla data. Il torneo si colloca infatti fra il World Golf Championships-Accenture Match Play (che si è svolto la scorsa settimana in Arizona e nel quale ha prevalso lo statunitense Matt Kuchar ) e il World Golf Championship Cadillac al TPC Blue Monster, al Doral di Miami della prossima settimana.
In palio ci sono sei milioni dollari, poco più di un milione di prima moneta, e a contenderseli ci sono tutti numeri uno: Tiger Woods, Rory McIlory, Justin Rose, Lee Westwood, Louis Oosthuizen, Keegan Bradley, Ernie Els. Insomma i soliti noti. Anche l’Italia è in Florida con Matteo Manassero, 19 anni e una voglia matta di scalare le classifiche mondiali. Matteo la settimana scorsa non ha superato lo scoglio del primo incontro di match play in Arizona, del resto come è successo ai mostri sacri Tiger Woods e Rory McIlory.
Manassero però aveva l’osso più duro da battere, Hunter Mahan, campione match play in carica, giunto in finale anche quest’anno, sconfitto solo dal vincitore Kuchar. Gli incontri di Tiger e Rory erano apparentemente più facili, ma nel match play nulla è scontato, perché non vince chi tira meno colpi, ma chi conquista più buche in un confronto diretto con l’avversario. Mentre Woods comunque ha giocato abbastanza bene, McIlory non è ancora entrato in palla. Speriamo di vederlo giocare meglio in Florida dove vive da qualche anno e dove proprio qui, nel 2012, ha conquistato il podio davanti a Tiger. Il successo ha portato McIlroy per la prima volta in vetta al ranking mondiale, una posizione consolidata e accresciuta nei mesi successivi. Per ora non ha fatto vedere granché e così non si placano i rumors sulle difficoltà che il giocatore incontra con l’attrezzatura fornita dal nuovo sponsor tecnico.
Vediamo ora le partenze più interessanti: Manassero è al tee della buca uno alle 8,05 con lo svedese Peter Hanson e l’americano Ricky Barnes; sveglia presto anche per Tiger al tee della 10 alle 7,25 con Dustin Johnson e Martin Kaymer; così Justin Rose a Charl Schwartzel alle 7,35.
Mcilroy con Els e Mark Wilson partono invece alle 12,25 dalla buca uno, dietro di loro Bradley, Rickie Fowler e Lee Westwood. In tutto sono 48 partenze da tre, per un totale di 144 giocatori, la metà dei quali torneranno a casa dopo i primi due giorni.
I favoriti: Rory e Tiger sono pagati meno di tutti al botteghino, ma i più esperti scommettitori non sono pronti a fidarsi di loro. Più gettonati (anche se più pagati, quindi astrattamente meno probabili) sono il sudafricano Schwartzel e l’inglese Rose, vincitore lo scorso anno del Cadillac. In pole position il simpatico svedese Fredrik Jacobson, apparso in gran forma agli ultimi tornei e il sempre competitivo e solido Graeme McDowell.
Previsioni del tempo incerte: si comincia col sole, ma poi c’è da aspettarsi anche pioggia e vento. Per il Golf in tv appuntamento alle 21 su Sky a partire da stasera.