L’Honda Classic, il grande torneo che comincia oggi a Palm Beach, è il primo appuntamento del Florida Swing, la serie di gare che si svolge da fine febbraio a fine marzo nel caldo stato a sud degli Stati Uniti. È un momento importante del calendario del Pga Tour e del golf a livello internazionale, perché il circuito si sposta sulla costa est degli Stati Uniti e comincia ad avvicinarsi al Masters di aprile, primo major della stagione.
Insomma, il grande golf entra finalmente nel vivo. Quasi tutti i big in questo periodo corrono in Florida per aggiustare il tiro e testare il loro grado di forma. Lo fanno, in quest’occasione, ancora una volta Rory McIlroy, Rickie Fowler, Adam Scott, Phil Mickelson, Zach Johnson, Patrick Reed, Graeme McDowell e Sergio Garcia, cioè buona parte della crema mondiale di questo sport.
Mancano all’appello però tre pesi massimi come Jordan Spieth, numero uno del mondo, Jason Day, numero due e Bubba Watson numero quattro. Sono assenze che indeboliscono un po’ la bellezza del torneo, soprattutto da quando Tiger Woods, è fuorigioco. L’agenda di questi campioni però evidentemente è già stata troppo piena.
Spieth in particolare deve ritrovare un po’ di concentrazione, dopo il pessimo risultato della settimana scorsa al Northern Trust Open dove non ha nemmeno passato il taglio. Bubba riposa invece per motivi opposti: domenica ha vinto e non ha bisogno di altre conferme. La settimana prossima inoltre a Miami c’è il Cadillac, campionato del mondo carico di punti e di denaro, perciò un piccolo stacco per qualcuno può essere salutare.
In pista oggi c’è fortunatamente anche il nostro Francesco Molinari che quest’anno non ha ancora ingranato la marcia giusta, ma potrebbe essere quello il momento di farlo e di guadagnare punti per il WGC della prossima settimana.
Sul tracciato del Pga National (Champion) difende il titolo Padraig Harrington, 44 anni, protagonista di una vittoria emozionante e strepitosa. I riflettori, in quest’occasione però non saranno tanto su di lui, quanto su Fowler e McIlroy. Sono giovani eroi, ma entrambi un po’ ammaccati. Il primo ha subito uno smacco che lo ha addirittura fatto piangere qualche settimana fa in Arizona, dove ha buttato via il torneo che aveva già in tasca; il secondo non è ancora al top della forma e i commentatori americani lo attendono al varco per vedere se può contendere a Spieth il titolo di erede di Tiger.
A proposito di Woods s’intravede una flebile luce in fondo al tunnel, sperando che non sia solo a uso e consumo degli sponsor. Il fenomeno ha twittato la sua immagine mentre tira qualche colpo a casa sua con un ferro nove, probabilmente per smentire le voci che, dopo tre interventi alla schiena, lo raccontano ancora dolorante e a disagio nei movimenti minimi, figuriamoci in uno swing.
Se c’è un obiettivo che Tiger ha in mente quello è sicuramente il Masters, tutto può succedere da qui ad allora e sarebbe una gran bella notizia perché il campionissimo per ora lascia dietro di sé un vuoto difficile da colmare. A Palm Beach il montepremi è di 6,1 milioni di dollari; quasi 1,1 milioni per il primo. Il torneo viene trasmesso in diretta su Sky Sport.
Il Tour Europeo questa settimana invece è in Australia, dove si gioca l’Isps Handa Perth International. Gli italiani in campo sono addirittura cinque: Matteo Manassero, Edoardo Molinari, Renato Paratore, Nino Bertasio e Francesco Laporta. Fra i nomi di spicco troviamo il sudafricano Louis Oosthuizen, il danese Thorbjorn Olesen, il francese Victor Dubuisson, in un field dove prevalgono i giocatori di casa. Il montepremi è di 1,150 milioni di euro; quasi 187mila euro per il vincitore.