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Golf, a San Diego prova d’appello per Tiger Woods

Prova d’appello per Tiger Woods che torna in gara da oggi a domenica per il Farmers Insurance Open al Torrey Pines Golf Club, percorso South, San Diego, California. In campo anche Phil Mickelson e Dustin Johnson, di nuovo all’opera dopo una lunga assenza e dopo essere diventato papà.

In queste ore gli europei sono invece al Kuala Lumpur G&CC in Malesia, per il Maybank Malaysian Open, torneo organizzato in collaborazione con l’Asian Tour. Tre gli italiani al tee: Matteo Manassero, vincitore di questa gara nel 2011, Edoardo Molinari e Marco Crespi.

Riposano invece alcuni grandi protagonisti degli ultimi tornei: Rory McIlory, numero uno del mondo e vincitore a Dubai la scorsa settimana; Francesco Molinari, ormai membro a tempo pieno del Pga Tour, reduce da tre ottime prestazioni e da una spettacolare buca in uno alla 16 di Scottsdale; Renato Paratore, il diciottenne romano che ha brillato come una stella nel Desert Swing. Sono due appuntamenti interessanti, con tante incognite.  

La prima domanda è: Tiger è finito? Il suo esordio annuale, in Arizona, è stato disastroso, non solo ha mancato il taglio, è arrivato addirittura ultimo, totalizzando il peggior risultato della sua carriera. Dev’essere umiliante per l’ex numero uno non alzare palla, soprattutto intorno ai green. La tigre che si è vista a Scottsdale era completamente sdentata, benché l’incisivo perso a Cortina d’Ampezzo fosse tornato al suo posto. Non bastano evidentemente le protesi, il nuovo allenatore, il vecchio swing, la riabilitazione e la palestra a ricostruire un campione, quando nella sua mente si rompe qualcosa. I commentatori americani, in questi giorni, ricordano che per quasi tutti gli assi del golf l’inizio della fine è il gioco corto: pitch e putter, armi che Tiger usava come artigli che non lasciavano scampo a avversari e tracciati, ora sembrano ferri vecchi da buttare. Può darsi che l’ex numero uno sia distratto dalle gare di sci della fidanzata Lindsey Vonn, che ha seguito anche in Colorado, può darsi che non abbia più voglia di giocare, visto che i soldi non gli mancano e adesso firma tracciati, può darsi che non riesca più a trovare motivazioni per continuare a vincere. Fatto sta che Woods in campo è irriconoscibile e per quanti sforzi faccia tutto il mondo del golf per tenerlo in pista a attrarre pubblico, tv e sponsorizzazioni, le speranze si riducono ogni volta. La settimana scorsa è uscito dai primi 50 del ranking mondiale, scendendo al 56esimo posto. Non dovrebbe essere un problema per i prossimi tornei, che ha vinto quasi tutti e per i quali vanta varie esenzioni, ma è il segnale del declino in atto. A Torrey Pines ha vinto sette volte, persino un major col ginocchio rotto, ha sempre passato il taglio nelle 14 edizioni cui ha partecipato, a parte l’anno scorso quando è uscito dopo 54 buche. Ma se le cose dovessero andare male anche qui, quali diventeranno i programmi di Woods per il resto della stagione?

L’altro punto interrogativo riguarda Phil Mickelson, fuori dal taglio in Arizona, ma in modo meno eclatante di Tiger. Anche Lefty comincia a sentire il peso degli anni, (sono 44) e dei problemi di salute (soffre di artrite psoriatica, una malattia che colpisce articolazioni e tendini), riuscirà a risollevarsi? Il mancino ha grinta da vendere e San Diego è casa sua, quindi c’è da sperare che giochi almeno tutti e 4 i giorni.

Al tee insieme a lui nelle prime due giornate il numero uno della Fedex Jimmy Walker e Bill Haas. Altre terne da segnalare sono: Woods, Rickie Fowler, Billy Horschel; Brooks Koepka (vincitore la settimana scorsa), Jordan Spieth, Hideki Matsuyama; Dustin Johnson (altra incognita della gara, perché torna al lavoro dopo molti mesi e con qualche ombra sulle sue abitudini), Jason Day, Justin Rose.

Il montepremi è di 6,3 miliondi dollari con prima moneta di 1.134.000 dollari. I giocatori sono 156 su un percorso par 72 di 6300 metri. In Malesia si lotta invece per 2,6 milioni di euro e quasi 500mila andranno al vincitore.

Ma anche a Kuala Lumpur si sta col fiato sospeso per un giocatore fuori palla: si tratta di Matteo Manassero, che non ha mai passato il taglio nelle scorse settimane. Il campione veronese sta conoscendo il momento più buio della sua carriera, ma ha un grande alleato dalla sua, il tempo, visto che ha solo 21 anni e vanta già un consistente numero di vittorie. In Malesia difende il titolo Lee Westwood e fra le star spiccano Graeme McDowell e Miguel Angel Jimenez, fresco vincitore sul senior tour. Entrambe le gare vengono trasmesse in diretta su Sky Sport.

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