Goldman Sachs ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 1,52 miliardi di dollari (2,88 dollari per azione). Il risultato della Banca d’affari americana è sostanzialmente stabile su base annua e registra un calo del 21% rispetto ai tre mesi precedenti. Le previsioni degli analisti, tuttavia, non andavano oltre i 2,43 dollari per azione.
La banca è riuscita a bilanciare un calo del 44% del fatturato delle attività a reddito fisso con una decisa riduzione delle spese operative (-25% a 4,56 miliardi di dollari). In generale, il giro d’affari ha deluso le stime: il fatturato è calato del 20%, a 6,72 miliardi di dollari, contro stime per 7,36 miliardi di dollari.
Il giro d’affari generato dalle attività nel reddito fisso e dal trading di valute e materie prime è sceso a 1,25 miliardi di dollari dai 2,22 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso e dai 2,46 miliardi dei tre mesi precedenti.
A penalizzare la Banca è stata la generalizzata debolezza del mercato obbligazionario nel corso dell’estate, determinata dall’incertezza sulle mosse della Federal Reserve sulle misure di stimolo all’economia. Da segnalare che il fatturato generato dai titoli è sceso a 1,62 miliardi di dollari, dagli 1,96 miliardi dell’anno scorso e dagli 1,85 miliardi del secondo trimestre. Il ritorno sul capitale è stato pari all’8,1% nel primo trimestre e al 10,4% nei primi nove mesi dell’anno.