Entro la fine di questa settimana Goldman Sachs licenzierà fino a 3.200 persone, una cifra elevata, ma inferiore rispetto ai 4mila tagli indicati in precedenza. I licenziamenti, secondo Reuters, partiranno mercoledì 11 gennaio.
I licenziamenti di Goldman Sachs
A fine 2022 la banca d’affari Usa poteva contare su oltre 49mila dipendenti. “Dovremo ridimensionarci un po’”, aveva anticipato l’amministratore delegato David Solomon in una conferenza organizzata a inizio dicembre dal Wall Street Journal.
Secondo le fonti vicine al dossier citate da Reuters, i licenziamenti dovrebbero riguardare soprattutto la divisione investment banking, ma anche le attività di credito al consumo e la business consumer di Goldman Sachs, in perdita dopo che la banca ha ridimensionato i piani per l’unità Marcus diretta al consumatore. In questo contesto occorre sottolineare che sottolineare che, secondo i dati Dealogic, le commissioni di investment banking si sono quasi dimezzate nel 2022, con 77 miliardi di dollari guadagnati a livello globale dalle banche, in calo rispetto ai 132,3 miliardi di dollari dell’anno precedente.
Goldman Sachs: bonus ridotti del 40%
I tagli di posti di lavoro anticipano i pagamenti dei bonus annuali della banca, che di solito vengono erogati entro la fine di gennaio e che nel 2023 dovrebbero diminuire di circa il 40 per cento.
Goldman Sachs ha riavviato a settembre il suo programma annuale di tagli dei posti di lavoro che era stato sospeso per due anni durante la pandemia. La banca d’affari statunitense solitamente taglia dall’1% al 5% del suo personale ogni anno. Questi nuovi tagli si aggiungono dunque a quei licenziamenti.
Nel pre-market di Wall Street il titolo Goldman Sachs guadagna lo 0,3% dopo il rialzo dell’1,26% segnato nella seduta di venerdì.