Wall Street raffredda i listini europei, che rallentano nel pomeriggio per chiudere intorno alla parità. Milano +,016%, 21892 punti; Francoforte +0,17%; Parigi +0,11%; Madrid +0,3%; invariata Londra.
A New York si fanno sentire le vendite sui finanziari. Giù Goldman Sachs (-3%) e Citigroup (-0,4%) dopo la presentazione dei conti del trimestre. In tutti e due i casi gli utili superano le stime, ma i ricavi non fanno lo stesso, risultando frenati dalle attività di trading.
Sui mercati pesa anche il cattivo umore del petrolio, che arretra leggermente in scia la malcontento della Russia sui tagli alla produzione decisi da Opec+. Il britannico Brent cede lo 0,67%, 71,07 dollari al barile; Wti -1,11%, 63,31 dollari al barile.
In Piazza Affari le vendite penalizzano importanti titoli del settore, come Eni -0,92% e Saipem -1,13%. Negativo l’automotive con Pirelli -1,36% e Ferrari -1,35%, dopo la delusione di ieri al Gran Premio di Shanghai. Stm -1,15%.
Gli acquisti permiano il risparmio gestito: Azimut +2,74% e Finecobank +2,1%. Bene le banche, guidate da Bper +2,64%. In grande spolvero la Juventus, +2,19%, che tocca un nuovo massimo a 1,706 euro per azione. La vecchia signora si prepara ad affrontare una settimana decisiva per lo scudetto e il passaggio alle semifinali di Champions League. Due passaggi importanti per lo sport, ma anche per le casse della società. La seduta è positiva per Telecom, +1,42%, che viene definita una priorità dai soci francesi. “Vivendi vuole creare le condizioni indispensabili per il successo di Telecom – dice Arnaud de Puyfontaine, all’assemblea del gruppo francese – un piano industriale ambizioso e di lungo termine e una governance trasparente e rasserenata, con un cda efficace e indipendente”. Tim occupa “un posto importante nella costruzione di un gruppo paneuropeo” dell’entertaiment e della distribuzione di contenuti che, per il ceo, è l’obiettivo di Vivendi.
Seduta stanca per l’obbligazionario: il rendimento del Btp decennale sale al 2,57% e lo spread con il Bund si porta a 251.60 punti base (+2,44%).
Euro-dollaro stabile, con il cambio a 1,13, in attesa dei dati manifatturieri in Europa che giovedì dovrebbero dare importanti indicazioni su una possibile ripresa nella regione. Oro in leggera discesa a 1289,05 dollari l‘oncia.