Jim O’ Neill, responsabile dell’Asset Management di Goldman Sachs, ha ieri applaudito alla decisione delle autorità svizzere di imbrigliare il franco a quota 1,20 sull’euro. Lo stesso O’ Neil, celebre per aver inventato nel 2002 il paniere dei Bric, anticipando l’esplosione dei Paesi emergenti, ha definito “francamente ridicolo” il livello raggiunto dalla valuta elvetica.
I fondamentali sembrano dargli ragione: l’indice del potere d’acquisto dell’Ocse segnala una sopravvalutazione del 40,5% del franco rispetto alla moneta europea comune. Ma Jim O’Neill non si è accorto che la corsa speculativa al franco svizzero è in parte frutto dei consigli della stessa Goldman Sachs.
Basta rileggere il famoso rapporto di Alan Brazil, altro strategist di prima grandezza del team della banca, distribuito ai clienti Vip il giorno 16 agosto per trovare il caldo consiglio di acquistare il titolo “EurChf One-touch Put option”, un sintetico che permette di massimizzare i guadagni vendendo euro contro franchi fino all’obiettivo della parità uno a uno. Un’operazione che, nel breve termine, ha senz’altro consentito guadagni non indifferenti a pochi hedge fund.
In questo caso, insomma, i muri cinesi tra il responsabile dell’Asset management” e la ricerca (fino a un anno fa diretta dallo stesso O’Neill) hanno funzionato a dovere. Alla faccia di chi ha fatto notare che Brazil, nella sede di New York, ha un ufficio proprio a fianco dei broker di Gs.