Borse caute sia in Usa che in Cina, nonostante i segnali positivi sul fronte dei dazi e l’impegno dei due giganti a sostenere i listini. Ma i conti di Goldman Sachs -3,8% non hanno convinto granché Wall Street mentre le Borse cinesi sono in attesa dei dati sul prodotto interno lordo che saranno pubblicati domani, alle quattro del mattino ora italiana. Gli analisti si aspettano +6,3%, da +6,4% del quarto trimestre del 2018. Una frenata contenuta grazie agli sforzi delle autorità per contrastare gli effetti della guerra commerciale: secondo gli economisti di Ing Pechino ha iniettato nell’economia dall’inizio del 2019 circa 4.000 miliardi di yuan (600 miliardi di dollari). In attesa di questi dati e della lunga lista di trimestrali in arrivo oggi a Wall Street, i mercati, attoniti di fronte alla tragedia di Notre Dame, si muovono così.
- Sulla parità le Borse del Giappone e della Corea del Sud sono sulla parità, dopo un avvio in ribasso. L’Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,5%, il CsI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, sale dell’1,3%.
- Positiva Sidney +0,5% dopo la diffusione dei verbali dell’ultimo vertice della Reserve Bank of Australia che confermano l’avvio della discussione sul ribasso dei tassi di interesse. Il dollaro australiano è in ribasso dello 0,5% su dollaro.
EVANS (FED): TASSI FERMI FINO AL 2020
- Poco mossi anche i mercati Usa. Arrivano però conferme dell’atteggiamento soft della banca centrale Usa, ansiosa di non scontentare Trump. Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, ha detto di aspettarsi tassi su questi livelli fino a 2020 inoltrato: Dow Jones e Nasdaq -0,1%, S&P 500 -0.06%.
- Goldman Sachs -3,8% ha terminato il primo trimestre 2019 con utili per azione pari a 5,71 dollari, importo superiore alle attese di 4,89 dollari ma i ricavi (8,8 miliardi di dollari, -13% su base annua) sono risultati sotto le stime. Citigroup -0,1%. Il calo dei ricavi è stato parzialmente compensato dal taglio dei costi.
- Gli analisti stimano che i profitti delle società quotate risultino in calo del 2,1%, il primo ribasso dal 2016.
- In ribasso Boeing -1,1%: Trump ha scritto in un tweet che il gruppo dovrà rivedere da capo il 737 e cambiare il brand.
- Nuovo tonfo di Lyft -6,3%. Dal debutto sul listino a marzo il titolo ha perduto il 22%.
- Petrolio Brent a 71 dollari il barile, in lieve calo. La Russia ha annunciato che, in linea con l’Opec, aumenterà la produzione per non perdere quote di mercato a vantaggio dello shale oil americano.
MILANO +0,16%. OGGI L’INDICE ZEW
Le Borse europee hanno rallentato nel pomeriggio la corsa dopo le trimestrali di Goldman Sachs e di Citicorp. Occhi puntati oggi sull’indice Zew. A Piazza Affari debutta Nexi, per ora la più importante Ipo ai livelli mondiali del 2019.
Piazza Affari, dopo aver bucato con una partenza a razzo il muro dei 22 mila punti che reggeva dall’inizio di agosto, ha frenato nel pomeriggio. In chiusura l’indice si è fermato a + 0,16%, a 21892 punti.
Copione analogo per l’Eurozona. Parigi +0,11%; Madrid +0,28%.
Francoforte +0,15%. In ascesa Deutsche Bank +1,5% e Commerzbank + 2%. Le due società sono alla quinta settimana di trattativa, in vista di un’aggregazione. Bloomberg rivela che in caso di fusione, Deutsche Bank potrebbe perdere tra un miliardo e un miliardo e mezzo di euro di introiti l’anno, circa il 4% del risultato del 2018. Questa previsione, si confronta con una stima di risparmi pari a 2,7 miliardi di euro.
Praticamente invariata Londra. Poche news sul fronte Brexit. Il vice della May, Ian Livingdon, ha dichiarato che il governo ritiene che sia possibile unire i benefici dell’unione doganale con i margini di manovra in termini di politica commerciale e che le trattative con il Labour vanno avanti anche se il Parlamento resta chiuso fino al 23 aprile.
COMMERCIO, INIZIA IL CONFRONTO TRA UE E USA
I paesi dell’Unione europea hanno dato il via libera definitivo all’avvio di trattative commerciali formali con gli Stati Uniti dopo mesi di ritardi dovuti alla resistenza della Francia. Alla fine, i governi Ue hanno votato a chiara maggioranza di approvare i mandati a negoziare proposti dalla Commissione europea, con il voto contrario della Francia e l’astensione del Belgio. La Commissione, che coordina le politiche commerciali per l’Unione europea, vuole iniziare le trattative su due binari — uno per tagliare i dazi su beni industriali, l’altro per rendere più facile alle società mostrare che i prodotti rispettano gli standard Ue o Usa.
BTP IN RIBASSO, PIU’ TITOLI ALL’ESTERO
Il Btp ha terminato in ribasso una seduta che ha visto volumi molto sottili, in vista delle festività pasquali.
Nel finale lo spread è risalito a 237 punti (rispetto al nuovo benchmatk) da 234 in apertura stamani, e dopo un minimo di seduta a quota 231.
Il rendimento del decennale si è riportato sopra la soglia del 2,4% a 2,43%.
Gli ultimi dati Bankitalia hanno messo in evidenza un deciso incremento del controvalore dei titoli di Stato italiani in mano a investitori esteri nel mese di gennaio: il portafoglio è aumentato di oltre 20 miliardi a 702,813 miliardi pari al 35,1% del totale.
BOOM DELLA GRECIA, RENDIMENTI AI MINIMI DAL 2005
Da segnalare anche l’exploit della “carta” obbligazionaria della Grecia. Il rendimento del titolo a 10 anni è sceso ieri a 3,274%, ai minimi dal 2005, prima della crisi. A render possibile il rally è l’accelerazione dell’economia al 2,4%, al top dell’Eurozona.
UNICREDIT LIBERA RISORSE: +8,5 PUNTI SUL CET
Protagoniste della giornata sono state le banche. In positivo ed in negativo.
Ieri sera, a Borse europee chiuse, è stato reso noto l’ammontare della sanzione comminata dagli Usa ad Unicredit per aver effettuato transazioni con l’Iran. Un conto più salato delle previsioni che parlavano di una multa di 800 milioni di euro. Ma, aspetto positivo, verranno liberate risorse già accantonate nel primo trimestre a livello di gruppo con un impatto positivo netto di 300 milioni sul conto economico che equivale a 8,5 punti sul ratio Cet1. L’istituto ha chiuso la giornata con un rialzo dello 0,8%.
Vivaci le ex Popolari sull’onda delle attese di M&A: Bper Banca +2%, Banco Bpm +1,0%.
BOOM DEL RISPARMIO GESTITO. FINECO AL TOP
Risparmio gestito in evidenza. Anima +1,5%, Azimut +2,3%, Banca Mediolanum +1,2%, Banca Generali +0,5%. Aggiorna il massimo storico Fineco Bank +2,5% a 12,255 euro.
In grande evidenza Brembo +3,4%. Il presidente Alberto Bombassei, nella sua ultima intervista, ha parlato ancora una volta di aggregazioni, pratica che entrerà nel vivo dopo che
Fiat Chrysler +0,4%. L’amministratore delegato ha confermato venerdì pomeriggio i target 2018. Volkswagen ha comunicato che in aprile c’è stata una ripartenza della domanda di automobili in Cina.
BREMBO +3,4% IN ODORE DI ALLEANZE
Brembo +3,4%. Il presidente Alberto Bombassei, nella sua ultima intervista, parla ancora una volta di aggregazioni, pratica che entrerà nel vivo dopo che l’assemblea del 18 aprile introdurrà il voto doppio per le azioni detenute oltre i due anni
Sempre nel settore Auto, sono scattati i realizzi su Pirelli -1,8%.
Vola Piaggio +5,34%: Mediobanca Securities ha alzato il prezzo obiettivo da 2,5 a 2,6 euro, confermando la raccomandazione outperform.
SAFE BAG PUNTA AL NASDAQ, DIVIDENDO PER CATTOLICA
Da segnalare:
- Segno meno invece per Iren -3,35%, in scia alla revisione al ribasso delle stime da parte degli analisti dopo la guidance 2019 debole Mediobanca Securities ha abbassato il prezzo obiettivo da 2,8 a 2,7 euro e Banca Akros da 2,7 a 2,6 euro.
- Cattolica +0,8%. L’assemblea ha votato il nuovo consiglio di amministrazione. È stato inoltre approvata la distribuzione di un dividendo unitario complessivo pari a 0,40 euro per azione, +14,3% rispetto al 2018 (0,35 euro). Lo yield è pari al 4,5%. Il dividendo sarà corrisposto a partire dal 22 maggio.
- Safe Bag +6%. La società ha avviato le attività per il double listing presso il Nasdaq. Secondo il presidente Rudolph Gentile il double listing sul Nasdaq può aumentare la liquidità del titolo e favorire le operazioni straordinarie, come le acquisizioni, allo studio negli Stati Uniti.
- Ha brillato Bastogi +19,83%), che ha terminato il 2018 con utile netto pari a 25,9 milioni, in aumento rispetto ai 6,8 milioni di euro registrati nel 2017.