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Godiva come Starbucks: diventerà una caffetteria

Il modello è quello di Starbucks, in particolare la versione roastery in collaborazione con Princi che è andata in scena a Milano e dove a farla da padrone è la cosiddetta experience e non più soltanto la vendita del prodotto, per quanto pregiato. Godiva, lo storico marchio di cioccolato belga, oggi di proprietà del gruppo turco Yildiz con sede a New York, vuole tornare grande e quintuplicare il proprio fatturato da qui ai prossimi sei anni: per farlo, ha ingaggiato già dal 2008 un’ex manager proprio di Starbucks, Annie Young-Scrivner, affidandole una missione ben precisa, che è quella di moltiplicare in tutto il mondo la diffusione dei locali con il marchio Godiva.

Non si tratterà però si semplici cioccolaterie ma di Godiva Café, dove prendersi un po’ di tempo per farsi coccolare nel paradiso del dolce più amato. Così, tra un caffè o un cappuccino, e magari chiacchierando tra amici o sfogliando un giornale, sarà sì possibile assaggiare l’ampio assortimento di cioccolatini del marchio fondato nel 1926. L’obiettivo è quello di aprire 2.000 negozi di questo tipo entro il 2025, anche trasformando alcune delle 800 boutique Godiva già presenti in tutto il mondo, “in modo da occupare il mercato anche al di fuori dai classici periodi topici come Natale, San Valentino, o Pasqua”, ha spiegato la direttrice generale. I mercati più attivi sono ovviamente il Belgio ma anche la Cina (dove esiste la Festa dei single, tra l’altro), Usa e Medio Oriente.

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Categories: Food