Gm lascia cadere l’offerta di matrimonio di Sergio Marchionne che ieri aveva rilanciato con forza il progetto di fusione tra Fca e Gm con l’idea di creare un colosso dell’auto di 30 miliardi di cash al mese.
Non solo l’ad di Gm, Mary Barra, non ha risposto alle nuove avances di Fca, ma i vertici di Gm hanno emesso uno stringato comunicato che recita così: “Il nostro management e il nostro consiglio d’amministrazione sono sempre al lavoro per massimizzare il valore per gli azionisti e, dopo aver completato una approfondita revisione di un possibile merger con Fca, abbiamo concluso che l’esecuzione del nostro piano attuale è il modo migliore per creare valore per gli azionisti di Gm”.
Giochi chiusi? Non è detto. Era improbabile che nel giro di poche ore dall’offerta di Marchionne, Gm potesse rapidamente capovolgere la sua tradizionale linea difensiva. Ma il cda e il management di Gm non sono tutto e Marchionne fa leva sugli azionisti e sui fondi.
Non è un caso che un personaggio e un azionista di Gm del calibro di Warren Buffett abbia ieri spezzato una lancia a favore della fusione tra la General Motors e Fiat Chrysler Automobiles.
L’evoluzione del mercato lascia intendere che la partita è aperta e non è escluso che presto ci siano nuovi colpi di scena.